Chefs in Rome, 7 sfumature di Gusto per Roma: Daniele Usai

Daniele Usai

“Chefs in Rome – 7 Sfumature di Gusto per Roma” di Cristiano Bucciero è un’opera che intreccia con maestria il fascino storico e culturale di Roma con l’universo gastronomico, attraverso il prisma del numero sette, rivelando come il simbolismo di questo numero abbia plasmato la città sotto diversi aspetti.

Il libro ci trasporta nel presente, dove le tradizioni culinarie dell’antica Roma continuano a vivere nelle cucine e tra i professionisti odierni. Attraverso una suggestiva galleria fotografica di oltre 120 immagini, ci viene presentata l’opera di quattro chef rinomati: Iside De Cesare, Daniele Usai, Francesco Apreda e Davide Del Duca. Ognuno di loro invita la signora capitale a cena, presentando sette piatti che sono ciascuno un’ode al gusto. Questi elementi si integrano in modo armonioso, creando un ritratto affascinante e multisensoriale di Roma, una città che, come il numero sette, abbraccia la molteplicità e l’unità, la diversità e l’equanimità.

DANIELE USAI

Sullo sfondo di Roma, emerge Fiumicino, un angolo di pace dove il Tevere si unisce al mare. Questo luogo, vicino al cuore della capitale, è una porta verso un mondo di quiete e naturale bellezza. Qui, il ritmo della vita urbana si attenua, lasciando spazio alla melodia delle onde e al soffio gentile della brezza marina. Un crocevia, reinterpretato da Daniele Usai nella sua arte culinaria, dove l’acqua e in particolare il mare, è diventato un simbolo potente della sua diretta connessione con il territorio costiero che lo ha visto crescere. Figlio di una madre siciliana e di un padre sardo, ha saputo creare un ponte unico tra passato e presente.

Tanto da riproporre in chiave marinaresca, anche i cappelletti che tradizionalmente preparava la sua nonna per Natale, che per lui rappresentano il cibo dell’anima. Mettendo il cuore in ogni piatto, selezionando con cura gli ingredienti, dedicando tempo alla preparazione, trasforma la presentazione del cibo in un veicolo di comunicazione emotiva, abbracciando una personale filosofia, secondo cui cucinare per qualcuno è sempre un atto d’amore.

To be continued…