Roma, apre Argot Prati

Apre a Roma Argot Prati, un nuovo cocktail bar con cucina.

Il nuovo locale di via Alessandro Farnese unisce l’alta miscelazione di Argot, il “secret bar” di Campo de’ fiori, e le prelibatezze stagionali di chef Andrea Quaranta. Nel progetto, quattro soci esperti di mixology, birra artigianale e fermentazioni.

Un raffinato salotto del gusto, anche “en plein air”, a un passo da via Cola di Rienzo, iconica strada dello shopping e arteria di uno dei principali distretti del business nel cuore Roma.

I PROPRIETARI

I proprietari Gianluca Melfa e Francesco Bolla, del resto, sono gli stessi del celebre “secret bar” Argot di via dei Cappellari, storico indirizzo di riferimento per gli intenditori della mixology e che ora raddoppia, aprendosi anche alla ristorazione, e con due nuovi soci: Ivano Gambacorta e Sirio Di Francesco.

GLI ORARI

Da Argot Prati, aperto tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 2:00, si può pranzare con il brunch, fare un aperitivo, cenare e restare per il dopocena, tra prelibatezze enogastronomiche che seguono la stagionalità e sono “veg friendly”, e intriganti drink preparati ad arte anche da abbinare ai piatti con il “cocktail pairing”, dietro al bancone con bottiglieria del locale, realizzato da un sapiente artigiano come Gianluca Bolla, artista e artefice anche dei décor di Argot.

LA PAROLA AI TITOLARI

“Questo nuovo progetto vede la fusione di tutto quel bagaglio culturale che individualmente ognuno di noi si è portato dietro. Dal mondo dell’alta miscelazione a quello del whisky, fino ad arrivare al mondo della fermentazione e della birra artigianale, il tutto con l’affiancamento di una cucina che ne vada ad esaltarne la loro qualità. Ne vedremo delle belle”.

GLI SPAZI

Da Argot Prati ci si immerge in spazi pensati per dare una nuova vita a degli oggetti che hanno già un passato.

Il bancone è un patchwork di legno con inserti insoliti, come un seggiolino di legno, un antico telefono, un dipinto e persino una sega.

Alle pareti ecco invece un filatoio, ma anche una sezione di bicicletta, una testiera di un letto riadattate a fioriere, due mani modulabili di legno che spuntano da una colonna, come se fossero quelle di un barman, e, infine, un papillon, a richiamare l’iconico “baffetto” di Argot.

Bottigliera

Nel dehors esterno e al primo livello, invece, gli arredi sono minimal ma ricercati, con sedute in ferro e pezzi vintage, che dal crepuscolo si riempiono d’atmosfera grazie alla illuminazione calda che accende la scena. Da Argot Prati tutto è colorato da una sofisticata selezione musicale, scandita da pezzi ricercati e da esibizioni live con dj set.

LA CUCINA

A dirigere la brigata di cucina di Argot Prati, c’è chef Andrea Quaranta, trentino di origine ma con un papà calabrese e una mamma ligure, e a Roma da 20 anni.

Una storia familiare che ha influenzato la cucina dello chef, basata sull’esaltazione della tradizione italiana, resa moderna con le tecniche di cottura e le contaminazioni culinarie.

Nel locale, attraverso il menu, si vuole raccontare l’Italia di oggi, tra tradizione e modernità, prendendo come spunto le basi della nostra cucina regionale e giocando con le consistenze e avvicinando sapori e preparazioni di altri Paesi, come quelli asiatici, che hanno sempre affascinato lo chef.

Il menu

Nel menu, in “Mica pizza e fichi” è stata sostituita la classica pizza bianca con una spugna aromatizzata alla senape; in “Burro e parmigiana” il piatto è stato alleggerito senza che perdesse però il sapore finale; nello “Spaghettone burro & parmigiana”, troviamo invece il burro di bufala e parmigiano reggiano 24 mesi, crema di melanzane affumicate (anziché fritte) e la salsa di pomodoro bruciato.

Ancora: nel “Picchiapò” lo chef ha modificato la doppia cottura lunga tradizionale del vitello con una cottura a bassa temperatura, aggiungendo in busta del succo di pomodoro per insaporire la carne, coperta poi sul piatto con un’altra crema al pomodoro leggermente acidula, e a completare una tartare di vitello, purea di pastinaca e curcuma e dello scalogno arrosto.

Spazio poi ai dessert, ma mai troppo dolci. In carta si trovano la “Meringa e bufala” con una namelaka di bufala, della confettura di datterino e polvere di capperi; o, ancora, “Pere e foie gras”, con una mousse ghiacciata di foie gras, mousse di pere, sorbetto al finocchio e croccante di noci.

IL BRUNCH

Argot Prati, Brunch

Argot Prati propone un’interessante formula di “Business brunch” a 15 euro, con acqua e caffè inclusi. Disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 12:00 alle ore 15:00, questa opzione “open” prevede una scelta ampia, tra proposte al buffet all’insegna dei prodotti di qualità e di stagione, con anche portate vegetariane e un corner che trabocca di squisiti dolci fatti in casa.

Sul tavolo, ecco allora: le Torte rustiche spinaci e cavolfiore (veg), il Carpaccio di salmone marinato con zucchine alla scapece, le  Polpette cacio e ova al sugo (veg), le  Frittelle di bieta con alici marinate, i Fiori di zucca ripieni al forno ricotta  e guanciale, la Lasagna bianca broccoli salsiccia e pecorino,  Pasta e patate, Riso nero salmone avocado (bowl), Riso nero stracciatella (bowl), Cosciotto di maialino al forno, Trancio di salmone scottato, Cavolo rosso marinato, Scarola olive e pinoli e Insalata di finocchi e arance. Tutti piatti che potrebbero però non essere sempre presenti, per lasciare spazio ad altrettante prelibatezze.

Il Brunch – con una proposta più consistente al buffet – continua nel weekend sempre con formula “open” dalle ore 12:00 fino alle ore 16:00, al costo di 25 euro bevande escluse.

LA STORIA DI ARGOT

Argot è la scintilla che ha dato vita ad Argot Prati, e incarna la realizzazione di un primo sogno nato da un’amicizia di tre giovani ragazzi, Gabriele Simonacci, Francesco Bolla e Gianluca Melfa. Con tanto entusiasmo e un pizzico di sana follia, sono loro ad aver trasformato una vecchia e dismessa cantina in quello che sarebbe diventato un luogo iconico per gli intenditori del buon bere.

Il secret bar

Il 9 novembre 2014 apre il secret bar nel cuore di Campo de’ fiori.

Qui si servono cocktail di qualità e si respira convivialità: è Argot di via dei Cappellari, un locale che presto si impone sulla scena grazie alla miscelazione dei titolari Gianluca e Francesco, e dei due barman, Daniele De Angelis e Biagio Maurice Gennaro, che è racchiusa in una drink list ricercata, in grado di regalare un’esperienza unica e multisensoriale ma, soprattutto, sorprendente.

La mission

La mission è trasmettere la cultura del bere bene e responsabilmente, evitando gli eccessi, e conoscendo meglio l’alcol da un punto di vista culturale, storico e degustativo. Il secret bar in via dei Cappellari , oggi un circolo privato, è avvolto da un’atmosfera retrò, che prende spunto nel nome dalle corti dei miracoli parigine per l’ambientazione e per quel senso di accoglienza che, eliminando naturalmente l’aspetto malavitoso, rendeva quei luoghi dei rifugi in cui tutti erano ben accetti. Argot, infatti, indica un dialetto francese codificato che si usava in quei luoghi avvolti dal mistero.

Bio Gianluca Melfa

Romano, classe ’89, ha iniziato a fare il barman a vent’anni, mentre studiava fisioterapia. Quello che dapprima sembrava essere un gioco, è diventato poi un lavoro, oltre che una passione. Dopo soli cinque anni di mestiere, il bar gli ha regalato una prospettiva di vita che mai avrebbe creduto di trovare davanti a sé. Con Gabriele Simonacci e Francesco Bolla, “fratelli” ancora prima di essere soci, nel 2014 hanno dato vita a quello che pensavano potesse essere soltanto un sogno: Argot, un “secret bar” nel cuore di Roma, a Campo de’ Fiori, che nel tempo è divenuto uno dei migliori cocktail bar d’Italia. Gianluca ha partecipato a varie gare nazionali classificandosi ai primi posti, come alla “Campari barman competition”, alla “Appleton Italia” e alla “Head to Head competition”.

Bio Francesco Bolla

Romano e classe ‘1985, gira il mondo inizialmente nei villaggi turistici insegnando windsurf. Dal 2010 inizia a studiare il mondo del bar e della miscelazione. Due anni dopo conosce Gabriele e Gianluca e insieme danno vita ad Argot, dove Francesco si è sempre occupato anche della parte creativa del progetto, curando assieme a suo fratello Gianluca, abile artista artigiano e scenografo, l’interior design del locale di Campo de’ Fiori prima e di Argot Prati, ora.

Bio Ivano Gambacorta

È il più “agé” della crew, classe ‘1984 e romano, si è avvicinato presto al mondo del bar, una passione che lo ha letteralmente travolto, anche grazie all’affiancamento con molti dei migliori Barman “vecchia scuola”, che lo hanno formato e instradato. Il suo interesse, già a livello personale, era molto rivolto al mondo dei whisky, e dopo letture, corsi, degustazioni e viaggi in Scozia, Ivano è passato dall’essere un ottimo cliente e consumatore, a ricoprire il ruolo di Barman e Publican responsabile di uno dei migliori Whisky Bar del mondo, che si trova a Roma: Le Bon Bock.

Bio Sirio Di Francesco

Ha 34 anni ed è nato a Roma. La sua formazione viene dal mondo della birra, che è poi diventata il suo lavoro. È iniziato tutto una decina di anni fa un po’ per gioco, e un po’ per necessità, quando Sirio si è avvicinato  al mondo delle fermentazioni, in un piccolo pub di quartiere non lontano da Prati. Poi si è presentata l’opportunità di prendere in mano il bancone di Be.Re., birreria artigianale a piazza Risorgimento e punto di riferimento nel campo nella Capitale. Lì Sirio ha affinato la sua formazione , ricoprendo il ruolo di publican e occupandosi di tutto quello che concerne la ricerca e la selezione della birra a livello italiano ed europeo, per offrire il meglio con le 23 spine del locale.