Omaggio a Procida firmato Gabriele Muro

Gabriele Muro
Gabriele Muro

Procida è stata proclamata Capitale della Cultura 2022.

Molto del fascino di Procida passa anche dai suoi prodotti, dal cibo, dai suoi sapori e dai profumi, uno su tutti quello dei limoni fitti tra i pergolati.

E poi su tutto il mare, orizzonte spirituale oltre che visivo. 

IL MENU

Sull’onda dell’entusiasmo, Gabriele Muro, Chef di ADELAIDE al Vilòn, 5 stelle lusso di Roma, dai prossimi giorni apre uno spaccato evocativo della cucina della sua isola.

E’ nell’entusiasmo gioioso di Gabriele Muro, procidano e trapiantato a Roma da anni, la chiave della felicità che lo ha assalito alla notizia.

La stessa che sull’isola ha fatto suonare in contemporanea tutte le campane e all’unisono le sirene dei traghetti nel Golfo.

“Sono così felice ed emozionato che la mia piccola Procida sia stata scelta come capitale della cultura 2022 che ho deciso di dedicarle un intero menu degustazione presente da Adelaide tutti i giorni, sia a pranzo che a cena (ovviamente nelle condizioni permesse agli hotel da DPCM).

Sull’isola di Gabriele il nome del menu che comprende 5 portate:

‘O pesce fujuto”, La Colazione del Pescatore, La Cicarella Nuda, Lo Scorfano scherza sott’acqua, L’Oro di Procida.

Sarà un menu con molti prodotti tipici dell’isola da sempre con tanti orti stretti tra le case colorate dei pescatori o in fondo a un vicolo, e i piatti di tradizione.

Una cucina povera marinara, per quanto rivista con gli occhi di chi ha viaggiato, come tutti noi da sempre andati per mare.

Un menu ricco di colori.

GABRIELE MURO

“Anche quello che mangiavo da bambino è giallo, arancio come la marmellata di agrumi che faceva zia Salette, il rosso del pomodoro nei barattoli.

Su tutto sempre l’azzurro forte del mare, dal gusto salmastro che è nel nostro dna.

Procida per me è una visione, un paesaggio che ho negli occhi e nel cuore da quando sono andato via dall’isola e che ogni volta che torno riaccarezzo dal vivo ma che cucinando spesso mi sento addosso.

D’altra parte se mi sono innamorato della cucina complice fu proprio il mare e il pesce di Procida e il ricordo di quando piccolissimo scendevo sotto’acqua mano nella mano con mio padre che pescava e poi a tavola erano alici, saraghi, cicarelle”.

E chissà che non riaffiorino anche quei ricordi nel primo piatto imparato in tenera età, le zeppolelle alle alghe, che talvolta ripropone anche solo come piccolo appetizer scherzoso.

Oggi la cucina di Gabriele Muro è una cucina immediata e colta al tempo stesso, consapevole, forte di un solido bagaglio tecnico. Una cucina d’autore in un ambiente di grande charme.

Il suo è uno stile fatto di semplicità e memoria, intuizione e talento, concretezza e creatività equilibrata.

Stagionalità dei prodottti, tecniche di cottura leggere nel pieno rispetto e valorizzazione delle materie prime reperite solo presso piccoli produttori.

Un mix di tradizione e contemporaneità nel segno di una gioiosità tutta mediterranea che cita talvolta le origini campane senza mai cadere nella maniera.

ADELAIDE

Dal 25 gennaio per poter assaggiare questo menu procidano pensato in onore della più piccola Capitale della Cultura, così come per una sosta a tavola da Adelaide anche per mangiare altro, necessariamente va prevista anche la sosta in hotel.

La proposta A Casa tua al Vilòn è doppia, NIGHT&DAYe si declina con due pacchetti, uno per la fascia oraria notturna, uno per quella diurna.

I PACCHETTI

Il pacchetto STAY Vilòn include:

la notte fuori casa e prevede si arrivi nel primo pomeriggio, si prenda possesso della camera, ci si rilassi. Si ordina magari un aperitivo in camera in terrazza oppure a In Salotto Cocktail Bar e poi si va a cena dove si potrà scegliere tra il menu degustazione Adelaide, oppure il menu Sull’Isola di Gabriele oppure alla Carta, magari con qualche piatto di tradizione romana e poi salire a dormire per svegliarsi al mattino nel cuore di una Roma come sospesa.

Oppure il pacchetto Smart Working&Eating:

si arriva la mattina, si sceglie una camera dove si potrà stare dalle 9 del mattino alle 18, lavorare in smart working come si fosse a casa, scendere per un caffè o un aperitivo, fermarsi a pranzo (anche in questo caso ampia scelta sia dei menu degustazione che alla Carta) e tornare in camera a lavorare oppure fermarsi con il computer in salotto o nel patio riscaldato e dall’aria esotica.

Un posto appartato, Adelaide al Vilòn, un locale in cui per entrare si suona un campanello, un rifugio sicuro in cui “rannicchiarsi” e farsi coccolare; quasi un “secret restaurant” dove una volta entrati l’effetto è di sorpresa.

GIORGIA TOZZI

“È un luogo non luogo Adelaide, qui il tempo finalmente sembra fermarsi, ed è in questa condizione quasi surreale che si sceglie di restare più del solito, e di tornare, per assaporare una insolita percezione di benessere e quell’energia singolare ancora più preziose in questo frangente e che tutti percepiscono al Vilòn” racconta Giorgia Tozzi il direttore.