La regina della cucina italiana: la pasta

Tanta fantasia per la pasta, nata da Trieste a Torino, da Milano a Napoli, dalla Toscana a Palermo. Tra gli alimenti più amati e rappresentativi della tradizione gastronomica italiana, cucinata e proposta con una fantasia di gusti e sapori conquista il palato e la gola dal cinese all’americano, dal norvegese al sud-africano, dall’italiano all’inglese. Non esiste infatti nessun piatto che sia riuscito a rappresentare la cucina italiana come la pasta, diventata universalmente il simbolo di un’alimentazione sana e naturale.

Presente fin dall’antichità come semplice impasto di acqua e farina, faceva parte della dieta delle popolazioni del mediterraneo. Troviamo documenti che attestano il consumo di pasta in Italia già nel periodo etrusco; più tardi, nel I secolo a.C. i Romani la consumavano abitualmente. Verso il XVI secolo si cominciò con la produzione industriale, vedendo così nascere i primi pastifici. Seguì la nascita della Corporazione dei pastai. Intorno al 1700 con l’avvento della forchetta, ad opera di un cuoco napoletano, la pasta non veniva più mangiata con le mani e si procurò così un posto dì onore sulle tavole dei re, prima in Italia, poi in tutta Europa e diventò l’emblema della buona cucina italiana nel mondo.

La pasta nelle sue numerosissime forme e varianti, è l’alimento ideale per tutti. La vera pasta italiana è preparata solo con semola di grano duro e acqua. Il segreto è nella scelta e nella miscela dei grani migliori , ma anche in un procedimento di essicazione lenta che permette di mantenere inalterati tutti i valori nutrizionali ed organolettici della pasta. Mille le ricette che si possono realizzare, con un’infinità di combinazioni: dalle più classiche a quelle più innovative, con vari abbinamenti:con le verdure per mantenersi leggeri e per i vegetariani, con il pesce, con la carne, con i formaggi, con i legumi, con uova , con creme…insomma un piatto in grado di soddisfare ogni tipo di palato.

Goethe nel suo diario,  Viaggi in Italia  (dal 1787), definisce i maccheroni come “pasta delicata, fatta con fine semolino, lavorata duramente, bollita e lavorata in varie forme”. 

La vita è una combinazione di pasta e magia.
(Federico Fellini)

Lo stato di grazia della pasta è raggiunto quando il puntino bianco sta per sparire”   ha ripetuto per anni Gualtiero Marchesi .