Gianfranco Fino, un sogno dorato da inseguire

Gianfranco Fino è un eroe senza abilità magiche, senza poteri super. È un uomo completo, però, con tutti i suoi valori al massimo: l’intelligenza, l’istinto, la velocità, la resistenza, la forza. Mi piace dire che non è un superumano, ma è il miglior uomo possibile. Dall’inizio, quando era solo un ragazzo, quando era gracile e fragile, ma deciso e voglioso, quando il sogno di una vigna sua era per lui come respirare, inventare, scoprire. Finché nel 2004 diventa l’intramontabile, un’abitudine e una certezza, uno di quelli fedeli alla linea, che non ha mai cambiato casacca. Per intenderci: una bandiera, la bandiera di eccellenza in Puglia, e non solo. E non ne esistono tanti, di intramontabili. Capelli al vento, corporatura possente, quando entra in vigna. Perché lui è istinto e natura. È occhi, è cuore, è naso.

CHI È GIANFRANCO FINO?

Mi piace definirmi un artigiano del vino. Nel senso di produttore legato al territorio – la Puglia, in questo caso – che non si limita alla mera propaganda di attaccamento locale, ma lavora tutelando la propria terra, così come fanno quegli artigiani che tutelano la qualità del loro prodotto senza piegarsi al volere di un mercato omologato e barbaro.

QUANDO E COME HAI DECISO DI FARE VINO?

Molto presto, a 13 anni. Ho frequentato la scuola di Enologia a Locorotondo. Alle spalle di casa mia c’era una vigna, e chiesi a mio padre di trattare con il proprietario per farcela condurre. Ci accordammo… in cambio di un boccale di vino all’anno. Ricordo ancora che quel Natale mi regalarono le forbici da potatura e il manuale del viticoltore. Mio padre voleva che facessi l’ufficiale di Marina, ma poi, col tempo, è stato felice di non aver ostacolato i miei sogni.

NE È VALSA LA PENA?

Direi proprio di sì. Volevo una mia etichetta e ho realizzato questo mio sogno, anche se non è  stato così semplice. All’apparenza solo attestati di stima. Ma è tutto molto più sottile, strisciante. Si preferiscono identità neutre, vuote, da riempire di contenuto. Essere stato promotore di una scelta di fare vini di eccellenza in Puglia mi ha esposto. E questo significa essere considerato pesante, ingombrante. Potevo scegliere di sottrarmi e fare altre scelte, ma la mia è una battaglia culturale. Non combatto solo per me, ma per chi verrà dopo e avrà i miei stessi sogni. Voglio morire sapendo di aver fatto qualcosa, questo per me sarebbe il vero successo.

UNA FRASE CHE USA SPESSO GIANFRANCO FINO?

È l’equilibrio che fa la differenza.

RACCONTA I TUOI VINI CON TRE AGGETTIVI.

Strutturati, fini ed eleganti.

QUAL È IL FILM PIÙ BELLO CHE MAI DIMENTICHERAI?

“Wind- Più forte del vento”, con Matthew Modine e Jennifer Grey. Un film ispirato alla storia dello skipper Dennis Conner e alla più famosa gara di vela al mondo, dove la squadra australiana, dopo oltre 130 anni di dominio statunitense, ha strappato la coppa al team USA. Will e la sua skipper Kathe hanno un solo compito: riportare a casa la Coppa America. Un film che dimostra come le difficoltà, superate con coraggio, possano portare ad un’esaltante vittoria finale. Ho adorato la spericolata destrezza dei giovani protagonisti.

COSA CONSIGLIERESTI A UN GIOVANE CHE VUOLE SEGUIRE LA TUA PROFESSIONE?

Di essere convinto della strada che vuole percorrere, perché non è un mestiere facile: ci vogliono tanta determinazione e idee chiare. Poi che deve acquisire le giuste competenze e non usare scorciatoie.

QUAL È IL TUO ODORE PREFERITO?

Quello dell’erba appena falciata. Un respiro di sana verità.

QUALI SONO I TUOI HOBBY?

La vela, l’unico e solo che ho.

QUAL È LA COSA PIÙ FOLLE CHE GIANFRANCO FINO ABBIA FATTO?

Decidere di avviarmi alla professione di enologo non avendo né vigna né cantina.

QUANTO CONTANO PER TE I SOLDI NELLA VITA?

Ho sempre dato il giusto peso al denaro. Sicuramente aiuta a vivere.

HAI QUALCHE RIMPIANTO?

Sinceramente sì. Innanzitutto di non aver cominciato prima la mia attività di vignaiolo, e poi di non aver avuto un figlio che portasse avanti i miei sogni. Ma la vita è fatta di scelte, più o meno giuste, con il senno del poi.

QUAL È STATO IL GIORNO PIÙ BELLO DELLA TUA VITA?

Ce ne sono tanti, ma oggi ti dico quello in cui ho visto finalmente realizzato il sogno mio e di mia moglie Simona: la nascita della nuova cantina con wine resort a Manduria, completamente circondata dalle vigne e fortemente voluta per poter accogliere e coccolare i wine lovers.

COSA VUOL DIRE BERE UN BUON VINO?

Emozionarsi.  Sono convinto che il vino abbia, come l’arte e la musica, la capacità di veicolare l’emozione stessa dialogando con l’assaggiatore, esperto o neofita esso sia, e di creare empatia con gli individui.

L’AMICIZIA QUANTO CONTA PER TE NELLA VITA?

È fondamentale. Credo che un vero amico sia il completamento di te stesso, uno con il quale si crea una perfetta sintonia, per cui anche senza bisogno di grossi discorsi l’altro sa già cosa vuoi dire e viceversa; anzi, l’amico è colui con il quale puoi anche stare in silenzio. La cosa più importante in un rapporto d’amicizia, per quanto mi riguarda, è il rispetto unito alla sincerità, alla comprensione e alla reciproca complicità. Amicizia vuol dire anche fedeltà, l’essere fedeli in un rapporto d’amicizia costituisce uno degli elementi fondamentali per me.

IL REGALO PIÙ BELLO CHE HAI RICEVUTO?

Una macchina piena di palloncini per il mio compleanno. Un ricordo spensierato della mia adolescenza, quando si era felici con poco.

CHI VUOI RINGRAZIARE?

Sicuramente Simona, mia moglie. Se oggi sono Gianfranco Fino lo devo anche a lei che con amore e caparbietà ha sempre lottato al mio fianco. Mi ha dato forza e insegnato il coraggio e la voglia di combattere senza paura.

QUAL È  LA TUA CANZONE DEL CUORE?

“New Gold Dreams” dei Simple Minds, una canzone meravigliosa e intensa che indica una via da seguire, un sogno dorato da inseguire.