Dinner Incredible a Riad

Dinner Incredible

Il cibo unisce i popoli. Lo ha detto in chiusura della prima delle due cene di Dinner Incredible in Arabia Saudita Daniele Chiari, chef italiano direttore gastronomico del Protocollo Reale. 

GIORGIO DIANA

Ed è proprio così e l’evento ideato da Giorgio Diana – classe 1982, cagliaritano di nascita e CEO del progetto itinerante – ogni volta racconta proprio questa contaminazione gastronomica che i cuochi selezionati da diverse parti del mondo riescono a garantire in un esercizio di dialogo interculturale.

RIAD

Sarà che la buona stella di Expo 2030 già brillava sui tetti di Riad e nei giorni in cui i dodici cuochi – con tanto di giacca di Dinner Incredible – hanno avuto modo di fare delle prove per il futuro l’aria era già particolarmente frizzante. E Riad si è messa in mostra in tutta la sua bellezza e in tutta la sua voglia di futuro, tra luci che disegnano grandi architetture urbanistiche e narrazioni di progetti dalla forte impronta ecologica. Il tutto con sullo sfondo il nero degli abiti delle donne locali che ancora oggi seguono la loro tradizione e ne restano fermamente fedeli mentre il mondo intorno a loro si illumina di colori e forme sinuose.

DODICI CUOCHI

Nel mezzo di un’escursione termica che dal deserto di Alula – patrimonio Unesco – ha condotto sino ai led di Riad, in una cena in cui ben quaranta Ministri hanno apprezzato l’idea di Giorgio Diana, si sono confrontati in un esercizio narrativo vincente dodici cuochi provenienti da diverse parti del mondo, portando ciascuno la propria esperienza, il proprio stile che ha incontrato una tradizione molto diversa che sta costruendo una sua identità gastronomica nella valorizzazione delle sua materie prime.

È stato Giovanni Solofra, 2 stelle Michelin a Paestum, a creare un racconto che è partito dall’antica tradizione del caffè così che un classico strumento presente in ogni famiglia araba è diventato protagonista di un piatto tra i più apprezzasti della cena, ovvero un brodo di tartufo del deserto con pollo e funghi.

È così che la carne di cammello ha messo alla prova e incuriosito chef Mario Gamba, ambasciatore della cucina italiana in Bavaria e portatore della stella Michelin in Germania dal 1994 ad oggi con il suo ristorante “Acquerello” che quest’anno compie 30 anni di attività.

Noda Kotaro, stella michelin a Tokio dal 2021 con il suo ristorante FARO e stella verde dal 2022, ha omaggiato l’Italia, il suo Giappone e l’Arabia Saudita con un piatto dalle tre consistenze e culture.

e Bruno Menard, 3 Stelle Michelin a Singapore a omaggiare la tradizione araba con gustose frittelle saudite, le Masabeeb, da accompagnare a gusti occidentali con i quali si è creata la giusta armonia.

Molto apprezzata la proposta dell’olandese Jacob Jan Boerma, chef olandese premiato in passato con 3 stelle Michelin al suo ristorante De Leest, ora consulente per ben 7 ristoranti tutti stellati in giro per il mondo.

Manoella Buffara, brasiliana, best female chef in latin America premiata nel 2022 by the world 50 best e numero 48 nei the best chef awards 2023 

Massimiliano Sena, chef de Il Lago il ristorante del Four Season di Ginevra e portando a casa la stella Michelin con il ristorante italiano “il Lago”

Augustin Balbi, argentino, fondatore del ristorante Andò di Hong-Kong, 1 stella michelin, numero 61 nella the world 50 best 2023 e numero 61 nei the best chef awards 2023

Hanno lavorato insieme Giorgio Diana, CEO and founder of Dinner Incredible e numero 28 nella prestigiosa guida  50 top Italy 2023 e numero 217 nei the best chef awards del 2019, e Daniele Chiari, Chef Romano che dal 2017 e’ il direttore culinario della Royal protocol KSA, organizzatore dei catering del governo Saudita,  dalla Arab League, e di tutti i capi di stato in visita nel paese. Daniele è oggi ambasciatore della cucina Italiana in Arabia Saudita.

Ha concluso il viaggio gastronomico internazionale Fatmata Binta, di origini ghanese, vincitrice del Basque culinary prize e fondatrice del progetto Dine-om-a-mat.