Valle dei Templi

Valle-dei-Templi-Agrigento

Pamela Raeli Vi guiderà alla scoperta vera ed emozionante di quella che il poeta greco Pindaro definì la più bella città dei Mortali: Agrigento

Quando parliamo della Sicilia la nostra mente non può non essere assalita da pensieri forti e da sensazioni dolci-amare. Terra che non è semplice apprezzare se non la si vive in prima persona, concedendosi alcuni giorni da trascorrere immersi in una realtà mediterranea davvero unica, ricca di arte, cultura, natura, storia, tradizioni, sapori e paesaggi suggestivi che si possono provare visitando le più belle città siciliane, quali Agrigento, Catania, Caltanisetta, Caltagirone, Enna, Modica, Noto, Palermo, Ragusa, Siracusa, Taormina, Trapani ed ovviamente i meravigliosi arcipelaghi delle isole Egadi, delle isole Eolie, l’isola di Pantelleria, San Vito lo Capo e Mondello. Qui di seguito vi diamo dei piccoli suggerimenti in merito a cosa visitare e quali specialità assaggiare in alcune di queste interessanti cittadine.

AGRIGENTO

Città natale di Empedocle e tra le più prosperose della Magna Grecia, fu un importante centro commerciale e culturale; oggi è sede di due delle manifestazioni caratteristiche della Sicilia che si svolgono nel mese di febbraio, in occasione della bellissima fioritura dei mandorli della zona: la Festa del mandorlo in fiore ed il Festival del Folklore. La famosa Valle dei Templi, dove sorgeva la colonia greca di Akragas, è uno dei siti archeologici più celebri al mondo dove si può ammirare l’imponente Tempio della Concordia, eccezionalmente ben conservato poiché l’edificio fu adibito a chiesa per lungo tempo.

Il convento trecentesco di San Nicola, invece, ospita il Museo Archeologico Regionale dove poter visitare una delle collezioni più autorevoli di arte greca e romana in Italia: una delle attrazioni è sicuramente il Telamone, una gigantesca colonna portante di otto metri a forma di uomo, proveniente dal Tempio di Giove Olimpico. Un’ interessante iniziativa culturale del Comune agrigentino è rappresentata dal Parco Letterario dedicato ad un grandissimo autore nativo di Porto Empedocle, vale a dire Luigi Pirandello. Per quanto riguarda le specialità da gustare, consigliamo anzitutto le melanzane al forno con il prezzemolo e il “farsumagru”, cioè un piatto a base di vitello con uova, prosciutto e formaggio.

CATANIA

Importante centro culturale della Magna Grecia al pari di Agrigento, fu ricostruita, dopo una violentissima eruzione dell’Etna che la distrusse nel 1669, in uno squisito stile barocco catanese ad opera del grande architetto Giovan Battista Vaccarini; uno degli edifici normanni risparmiati parzialmente dall’eruzione è il maestoso Castello Ursino, fatto edificare da Federico II. A Catania nacquero Giovanni Verga, il padre del Verismo italiano, ed il famoso compositore d’opera dell’Ottocento Vincenzo Bellini, al quale è dedicato uno dei templi della lirica italiana, il Teatro Massimo; la vivacità culturale della città si manifesta attraverso un’intensa attività teatrale che culmina durante il periodo estivo con il Festival dell’Estate Catanese. Il Museo Civico custodisce preziosissime testimonianze del mondo classico e varie copie romane di opere di grandissimi scultori greci, mentre nella chiesa di Sant’Agata si può ammirare la famosa statua della santa che viene portata in processione durante quello che viene considerato uno degli eventi religiosi più importanti della Sicilia. Un passaggio obbligato è da farsi in piazza Duomo, dove si erge la celebre Statua dell’Elefante, simbolo della città ed opera del Vaccarini, la quale incorpora un obelisco egizio. Specialità gastronomica catanese è sicuramente la pasta alla Norma, così chiamata in onore dell’opera belliniana, a base di melanzane e ricotta.

NOTO

Conosciuta nel mondo per il suo straordinario impianto barocco omogeneo ed unitario; da visitare la chiesa di San Francesco, opera di Vincenzo Sinatra, il Monastero delle Benedettine e l’annessa chiesa di Santa Chiara, opera di Rosario Gagliardi, che introducono alla piazza centrale della città, un autentico gioiello barocco sul quale si allarga la scalinata che porta alla scenografica facciata del Duomo; di fronte a quest’ultimo si trova Palazzo Ducezio, accanto Palazzo Landolina ed il Palazzo Vescovile mentre la piazza è chiusa alla fine dall’imponente facciata di San Domenico. In piazza Duomo è d’obbligo una sosta gastronomica al Caffè Sicilia, dove gustare la sublime tradizione di pasticceria e gelateria cittadina che annovera sorbetti, paste di mandorla, gelatine, frutta candita e bignè; un raffinato tour è sicuramente poi quello che porta alla scoperta delle cantine facenti parte della famosa Strada del Vino della Val di Noto, un itinerario costituito il 12 luglio 2003, che si snoda tra sei comuni della Sicilia Sud Orientale, cinque comuni della provincia di Siracusa (Palazzolo, Avola, Noto, Rosolini e Pachino) ed uno della provincia di Ragusa (Ispica) e che comprende trenta cantine, con l’intento comune di indirizzare i turisti alla scoperta delle risorse che questo territorio offre, nonché di tutelare e promuovere i grandi vini rossi a base di Nero d’Avola ed i grandi bianchi a base di Moscato. 

Cattedrale di Noto

SIRACUSA

Città d’arte dalle tipiche architetture barocche, fondata nel 734 a.c. dai Corinzi e che ha dato i natali allo scienziato Archimede, è sede di un museo di straordinaria importanza, il Museo Archeologico Nazionale, che conserva materiale fondamentale per la conoscenza dell’intera storia della Sicilia. Da visitare assolutamente il Teatro Greco, che insieme a quello di Atene era il più grande dell’antichità; le Catacombe Paleocristiane, le più grandi dopo quelle di Roma; il Museo del Papiro, pianta tipica dell’Egitto e che cresce ancora oggi lungo le sponde del vicino fiume Ciane; infine il complesso delle Latomie, ossia delle grotte e dei cunicoli risalenti al V secolo a.c. utilizzate come prigioni, la più famosa delle quali è l’Orecchio di Dionisio, così chiamata anche dal Caravaggio grazie alla sua particolare acustica, capace di amplificare ogni minimo bisbiglio. Alcune specialità culinarie siracusane sono il “coniglio ‘a stimpirata”, il “biancomangiare di mandorle” ed il “cuccià di Santa Lucia”. Facilmente raggiungibile è poi il paese di Pachino, dove ammirare Palazzo Villa Dorata, Torre Scibini, una fortificazione tipica, ma soprattutto la caratteristica borgata di Marzamemi con il suo borgo marinaro, l’Oasi di Vendicari e la sua Tonnara, uno dei luoghi più selvaggi della Sicilia, nonché riserva naturale faunistica dal 1984; ovviamente non si può lasciare il paese senza prima aver gustato uno dei piatti tradizionali a base del famoso pomodoro “Pachino”.

Agrigento

AGRIGENTO

Sulla costa meridionale della Sicilia, in una posizione panoramica a dominio del mare, si trova Agrigento, quella che il poeta greco Pindaro definì la più bella città dei mortali e che oggi è considerata un centro turistico famoso in tutto il mondo, grazie alle sue superbe ricchezze archeologiche. Nella Valle dei Templi, infatti, si stagliano tra ulivi centenari e mandorli alcuni tra i monumenti più illustri e affascinanti dell’antichità classica. Eccezionale testimonianza storica della Magna Grecia, l’area archeologica di Agrigento è stata inserita nel 1997 nel World Heritage List dell’UNESCO: i resti della città ellenistica e poi punico-romana, gli imponenti templi dorici, le agorà, le necropoli pagane e cristiane e la fitta rete di acquedotti sotterranei, infatti, compongono un grandioso sito che si estende su circa milletrecento ettari e che racconta una storia millenaria.

I primi insediamenti umani risalgono alla preistoria, ma la città di Akragas fu ufficialmente fondata nel 581 a.c. ad opera di coloni provenienti da Gela. Articolata su terrazzi in cima ad un altopiano e con un impianto urbanistico a scacchiera, fu una delle più grandi città greche del Mediterraneo. 

Circondata verso la fine del VI sec. a.c. da un’imponente muraglia difensiva con nove porte, la colonia conobbe l’apogeo della sua ricchezza e della sua potenza nel V sec. a.c., durante il regno del tiranno Terone: proprio in questo periodo, infatti, vennero edificati i grandiosi templi dorici, che l’hanno resa famosa. 

Successivamente la città divenne teatro degli scontri fra Cartaginesi e Romani per il dominio sul Mediterraneo e fu dai primi, dopo un lungo assedio, conquistata, ma anche saccheggiata e arsa, nel 406 a.c. La città restò punica fino al 310 a.c., quando Timoleonte la riportò nuovamente nell’orbita greca. Dal 210 a.c., sotto il dominio romano, la città di Agrigentum riacquistò un relativo benessere, come testimonia il quartiere ellenistico-romano, ma cadde progressivamente in decadenza con il dominio bizantino e successivamente con quello arabo e normanno.

La visita alla città richiede una giornata e può essere suddivisa in due itinerari: uno dedicato al centro storico medievale e moderno, l’altro alla zona archeologica, testimone dell’antica storia di Agrigento.

Iniziando la passeggiata nella Valle dei Templi, si possono ammirare i templi, ognuno dei quali presenta delle caratteristiche uniche, tre santuari e altri luoghi degni di interesse, come il quartiere ellenistico-romano, e le necropoli.

TEMPIO DI HERA LACINIA O GIUNONE

Solitario e imponente in una posizione dominante sopra un poggio, questo tempio risale al 450 a.c. Rimase fortemente danneggiato dall’incendio del 406 a.c. ad opera dei Cartaginesi, di cui rimangono comunque tracce visibili, e fu in seguito ristrutturato in epoca romana. Preceduto da un altare destinato ai sacrifici, è circondato in tutti i suoi lati da colonne poggianti su un podio di quattro gradini. 

Rimangono intatti alcuni elementi della cella, il colonnato settentrionale e solo in parte gli altri tre. Con venticinque colonne ancora in piedi su un totale di trentaquattro è, in ogni caso, considerato un autentico miracolo della staticità.

TEMPIO DELLA CONCORDIA

È il meglio conservato e considerato il più impressionante tempio greco dorico giunto ai giorni nostri dopo il Partenone di Atene. Probabilmente consacrato ai Dioscuri, Castore e Polluce, i gemelli secondo la leggenda figli della Regina di Sparta e di Giove, è cinto da trentaquattro colonne che si innalzano sul podio. Sul finire del VI sec. l’edificio venne adattato a chiesa cristiana a tre navate, come testimoniano le tombe scavate nel pavimento, ma questa fu poi soppressa e il tempio restaurato nel 1700.

TEMPIO DI ERCOLE

È il tempio più antico, che risale alla fine del VI sec a.c. Sorge su una piattaforma rettangolare a tre gradini ed era delimitato da 38 colonne. Oggi di queste, se ne stagliano imponenti in mezzo alle rovine solo otto. Sul lato orientale sono visibili i resti dell’altare. La dedica al semidio delle “fatiche” è certa, in quanto Cicerone descrisse la statua di Eracle ancora presente nella cella nel I sec a.c.

TEMPIO DI ZEUS O GIOVE OLIMPICO

Del colossale edificio sacro costruito a ricordo della vittoria contro i cartaginesi a Imera (480 a.c.), oggi rimangono solo suggestive rovine (le fondamenta e l’altare principale): fu, infatti, semidistrutto dall’invasione cartaginese e poi da numerosi sismi. Il muro era scandito da semicolonne e per sostenere le trabeazioni erano state progettate colossali cariatidi dette Telamoni.

TEMPIO DI DIOSCURI

Edificato nel V sec., distrutto dai cartaginesi e restaurato in età ellenistica, crollò a causa dei terremoti. Circondato da piante di agave secolari, presenta oggi quattro colonne superstiti delle trentaquattro originali.

SANTUARIO DELLE DIVINITÀ CTONIE O DELLA TERRA

Dedicato a divinità, Demetra e Persefone, fortemente venerate dalle donne, tale santuario comprende nel suo recinto i resti di quattro templi e di numerosi altari. Tutto il complesso è databile al VI sec. a.c. A ovest del santuario si può ammirare anche un sacello arcaico del VI sec. a.c., sostituito due secoli dopo da un altro edificio sacro.

TEMPIO DI DEMETRA

Collegato alla Rupe Atenea, l’antica acropoli della città, e oggi incorporato dalla piccola chiesa di origine medievale. L’abside della chiesa occupa la porta del tempio. Lungo il fianco nord del tempio, all’altezza della cella, si trovano due altari circolari: all’intermo di 1 sono stati rinvenuti vasi rituali e nell’area busti di terracotta e statuette che consentono di attribuire il santuario a Demetra o Kore.

SANTUARIO DI ASCLEPIO O ESCULAPIO

Piccolo tempio dorico dedicato al dio greco della medicina, e quindi centro di riti terapeutici, è databile alla fine del V sec. a.c. Esso rispecchia le forme più semplici dell’architettura greca, con la particolarità di due semicolonne fra ante esternamente al fondo della cella.

QUARTIERE ELLENISTICO ROMANO

Bellissima è anche la zona dell’Agorà di età greca e romana, articolata su più terrazzi e centro della vita pubblica, la “Sala del Consiglio” o “Bouleuterion” nell’area a Nord del Poggetto di San Nicola e il Gymnasium, antico luogo di attività sportive, educative e ricreative. Al centro si allineano quatto cardines, le vie principali, che definiscono un impianto urbanistico regolare, e lungo le quali si notano edifici di vari stili, dall’ellenico, all’italico, al composito. Sono considerevoli i resti di intonaco dipinto lungo le pareti e di pavimentazioni in mosaico, così come sono pregevoli le numerose raffigurazioni di piante e animali che risalgono al II-III sec. d.c. Infine, meritano attenzione anche le opere urbanistiche, come i laboriosi acquedotti e le strutture di drenaggio e fognanti. 

La Valle dei Templi è costituita anche da una ricca zona di necropoli greche, romane e paleocristiane, poco fuori dalla città antica. Prima del Tempio di Eracle, si trova una necropoli paleocristiana, con i loculi scavati nelle pareti della roccia, chiamate Catacombe di Fragapane.

TOMBA DI TERONE

Così denominata per un errore di attribuzione, in realtà non aveva nulla a che fare con l’antico tiranno ellenico di Akragas. Si tratta di un monumento sepolcrale di piccole dimensioni, innalzato dai romani nel I sec a.c., a pianta quadrata sormontata da una torre. In ogni parete si trovano delle finte aperture a basso rilievo.

IPOGEO GIACATELLO

È una grande costerna quadrata munita di lucernai, scavata nella roccia, in cui confluivano le acque filtrate attraverso la collina, databile al V sec. a.c.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE

Inaugurato nel 1967, ha un’importanza fondamentale per capire la storia della città. Il museo occupa in parte la chiesa di San Nicola del XIII sec. ed espone reperti e opere provenienti da Agrigento e dal territorio circostante. Interessante la sezione scultorea, nella quale si possono ammirare il Guerriero accasciato, un Telamone dallo stesso edificio e il pregevolissimo e famoso Efebo greco databile al 470 a.c. Notevole è anche il mosaico della gazzella.

Per gli amanti della natura, tra il tempio di Castore e Polluce e quello di Vulcano, si estende una vasta area verde, “una piccola valle che, per la sua sorprendente fertilità, somiglia alla valle dell’Eden o a un angolo delle terra promessa” (Abate di Saint Non, 1778), nota come il “Giardino della Kolymbethra”. Dopo un lungo abbandono, nel 1999 la Regione Sicilia ha affidato l’area al FAI, che, dopo aver ripristinato le antiche colture, lo ha riaperto nel novembre 2001. I cinque ettari della Kolymbethra offrono una notevole varietà arborea e paesaggistica. Nelle zone più scoscese sono presenti tipiche specie della macchia mediterranea, come il mirto, il lentisco, il terebinto, la fillirea, l’euforbia e la ginestra. Nel terreno pianeggiante del fondovalle, si estende l’agrumeto che con limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, viene irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, nascono gelsi, carrubi, fichi d’india, mandorli e giganteschi olivi “saraceni”.

La costa agrigentina è caratterizzata dal clima mediterraneo, fatto da lunghe estati calde e secche e brevi inverni miti.

DOVE MANGIARE

La cucina siciliana presenta una ricca e gustosa varietà ed è rinomata in tutto il mondo per la sapiente combinazione di sapori e profumi, di prodotti della terra e del mare, di spezie e colori. 

Kalos Situato di fronte alla chiesetta di San Calogero, la cucina propone piatti della tradizione e si contraddistingue per l’attenzione alla selezione delle materie prime. Sono da assaporare il carciofo ripieno di gamberetti, il tortino di patate e baccalà, ma anche gli spaghetti con gambero rosso e pistacchio, nonché l’ottimo pesce alla griglia. Salita Filino Agrigento +39 0922 26389 

Osteria Ex-Panificio Ricavato in uno dei panifici più noti della città fin dal primo dopoguerra, ha saputo riproporre in chiave originale l’identità originaria del luogo, ottenendo ambienti confortevoli e un’atmosfera, al contempo, casereccia e raffinata. Deliziosi sono i cavatelli freschi alla norma con pomodoro, melanzane e ricotta salata, i ravioli ripieni di ricotta e spinaci in salsa di noci e funghi, la pasta fresca con spada, pomodorino melanzane e zucchine, gli gnocchi al nero di seppia con frutti di mare nonchè i “brusciuluneddi cu sucu” (involtini tradizionali di carne ripieni in salsa di pomodoro). Piazza G. Sinatra, 16 +39 0922 595399 osteriaexpanificio.it 

Akropolis Immerso nel parco archeologico e circondato da un bel giardino, è un ambiente dal design minimalista, con sale luminose dotate di ampie vetrate, che si affacciano sullo scenario unico della Valle.  

Si segnala per la cucina mediterranea rivisitata, che propone un mix di sapori e profumi molto vicini alla tradizione siciliana, ma con caratteristiche gastronomiche raffinate e che colpisce per la grande cura nella presentazione dei piatti. Qualsiasi pietanza, dalla più tradizionale alla più innovativa, è preparata nel pieno rispetto di genuinità e freschezza. Via F. Petrarca Agrigento +39 0922 402861 ristoranteakropolis.com

Trattoria dei Templi Situato nel cuore della Valle, ci propone in un ambiente rustico, ma accogliente, caratterizzato da soffitto a volte, pavimenti in cotto e archi in mattoni a vista, i sapori della tradizione agrigentina. Qui si possono gustare il pesce fresco, secondo il pescato del giorno, e la cucina tipica mediterranea. Specialità del locale sono il mosaico di pesce crudo marinato, l’insalata di arance con gamberi e bottarga, le caserecce al ragù di triglia con finocchietto selvatico e mollica tostata, filetto di sarago in crosta di patate al forno e, tra i dessert, la cassata siciliana e lo spumone all’arancia. Via Panoramica Valle dei Templi Agrigento +39 0922 403110 trattoriadeitempli.com