Dal 26 febbraio al 05 marzo Girolomoni® è in visita al paese del Sol Levante, storico mercato di riferimento per la pasta e i prodotti bio della cooperativa marchigiana
Un incontro formale per ringraziare della fiducia il partner giapponese Sokensha e gettare le basi per una collaborazione futura ancora più florida, festeggiando insieme 10 anni di attività. È questo l’obiettivo del viaggio in Giappone che ha visto coinvolta in questi giorni una delegazione della Gino Girolomoni Cooperativa Agricola, composta dal Presidente Giovanni Battista Girolomoni, dal Direttore Generale Gian Luca Bettarelli e dallo Chef della Locanda Girolomoni: Andrea Marzoli.
L’export è da sempre strategico per Girolomoni®, con una quota dell’85% sugli oltre undici milioni di fatturato della cooperativa marchigiana. Germania, Usa, Francia e Spagna sono fra i principali paesi di destinazione del prodotto bio Girolomoni®. Anche il Giappone è un mercato importante e in crescita, con un fatturato annuo di circa 400 mila euro e oltre 400 punti vendita serviti.
Al di là degli aspetti economici, c’è un legame speciale che lega Girolomoni® al Giappone. Nel paese del Sol Levante infatti si recò più volte Gino Girolomoni in persona, già a partire dal 1991. Il fondatore della cooperativa aveva stretto con il pubblico nipponico un rapporto di grande stima e fiducia, tanto che un suo libro è stato tradotto in lingua giapponese e distribuito nel paese nipponico. E’ sulla base di queste relazioni che si è consolidato anche il proficuo rapporto commerciale con l’azienda di distribuzione: Sokensha, da 10 anni partner di Girolomoni®
“Il nostro progetto insieme a Sokensha è nato per distribuire in Giappone i cibi biologici che produciamo in Italia – afferma Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della cooperativa italiana – nonché per sostenere e difendere un biologico che abbia anche un’anima e non solo un prezzo”.
Come scriveva anche Gino nel suo diario dal paese del Sol Levante nel 2007, quando si formalizzava la nascita del rapporto con Sokensha, “sono qui per continuare un dialogo, iniziato molti anni fa, con un paese che si chiede come si possa fare per inquinare di meno, per mangiare meglio, per ridurre il ritmo frenetico delle nostre giornate, per mettere in discussione un’idea distorta di progresso e di tecnologia che ci ha resi schiavi”.
I prodotti che la cooperativa italiana esporta in Giappone, a parte la pasta, sono olio extra vergine di oliva, aceto balsamico di Modena, passata e sughi di pomodoro, tutti a marchio Girolomoni®.
“Sono trascorsi 10 anni dal nostro primo incontro. Questi primi 10 anni devono rappresentare un nuovo inizio!” – Afferma Yasushi Nakamura, presidente di Sokensha.
Gino Girolomoni Cooperativa Agricola
La storia della Gino Girolomoni Cooperativa Agricola® inizia nel 1971, quando Gino Girolomoni, giovane sindaco del comune di Isola del Piano (PU), cominciò a promuovere iniziative volte a valorizzare e sostenere l’antica civiltà contadina. Queste prime esperienze furono alla base della nascita, nel 1977, della Cooperativa Alce Nero, di cui verrà ceduto il marchio circa 25 anni dopo, diventando Montebello®. In seguito alla scomparsa del suo fondatore, avvenuta nel marzo del 2012, il marchio Montebello® cede il passo al marchio Girolomoni®. Con i suoi 100 agricoltori, 37 dipendenti e con oltre 11,5 milioni di fatturato (anno 2015), la Cooperativa Gino Girolomoni ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo del biologico in Italia e rappresenta, oggi, uno dei punti di riferimento più importanti del panorama del biologico del nostro Paese.
Fondazione Girolomoni
La Fondazione culturale che oggi prende il nome dal suo fondatore, Gino Girolomoni, è stata fondata nel 1996 con il nome di Fondazione Alce Nero. Il suo scopo primario è la conservazione e l’archiviazione degli scritti, dei documenti e del patrimonio librario lasciati da Gino Girolomoni, nonché la divulgazione del suo pensiero, la prosecuzione degli eventi culturali da lui avviati e la valorizzazione dei luoghi in cui la vita e il paesaggio agrario, grazie a lui e alla moglie Tullia Romani, hanno ritrovato significato e potenzialità economiche. La Fondazione trova sede presso il Monastero di Montebello, tra Urbino e Isola del Piano nella provincia di Pesaro-Urbino.