The World’s 50 Best Restaurants 2018: Bottura n.1 al mondo

Il ristorante dello chef Massimo Bottura è stato proclamato, per la seconda volta in tre anni, Miglior Ristorante del Mondo e d’Europa. Secondo posto per El Celler de Can Roca dei fratelli Roca e terzo per il Mirazur di Mauro Colagreco

La bellissima città di Bilbao, famosa in tutto il mondo per essere sede del Guggenheim Museum e insieme a San Sebastian (regno degli stellati Martin Berasategui, Josè Maria Arzak ed Eneko Atxa), una delle mete gourmet più apprezzate di tutta la Spagna, ha ospitato pochissime ora fa, presso Palacio Euskalduna, la prestigiosa cerimonia de The World’s 50 Best Restaurants 2018, l’annuale classifica stilata dal mensile britannico Restaurant. diretto ed editato dal giornalista e scrittore William Drew, originario del Kent. Sono 1.040 i restaurant experts che in 26 macroregioni nel mondo hanno potuto esprimere 10 preferenze a testa ridefinendo così la classifica 2018. Un meccanismo che, dagli inizi del 2002, ha assunto una forza mediatica senza precedenti, ridisegnando anno dopo anno i confini della geografia gastronomica internazionale. La capo panel per l’Italia è la bravissima giornalista Eleonora Cozzella.

Mister Massimo Bottura (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Per 14 anni di fila la premiazione si è sempre svolta a Londra, mentre da tre edizioni ha assunto una connotazione itinerante, con il preciso obiettivo di conferire all’evento un tocco di internazionalità esclusiva: Melbourne lo scorso anno (presso il Royal Exhibition Building) e New York (presso il Cipriani Wall Street) due anni fa, con il trionfo di Massimo Bottura, unico chef italiano salito sul gradino più alto del podio nella storia dei 50 Best Restaurants.

E proprio il ristorante di Bottura, l’Osteria Francescana di Modena (www.osteriafrancescana.it), mezzora fa è stato proclamato Miglior Ristorante del Mondo e d’Europa per la seconda volta in tre anni (nell’edizione 2017 secondo).

Ad inizio cerimonia, dalle parole di William Drew il ricordo di tre grandi uomini e icone della Gastronomia mondiale scomparsi negli ultimi sei mesi, ossia il nostro Gualtiero Marchesi, Paul Bocuse (Premio alla carriera ricevuto durante i 50 Best rispettivamente nel 2008 e nel 2005) e Anthony Bourdain. C’erano buone ragioni per credere che L’Osteria Francescana ce l’avrebbe fatta: l’infaticabile lavoro dell’ultimo anno di  Bottura in giro per il mondo tra Refettori, progetti e nuove aperture, non poteva passare inosservato.

L’ingresso dell’Osteria Francescana, in via Stella 22 a Modena

Bottura è salito sul palco accompagnato dalla moglie Lara Gilmore, che alla platea ha detto: “Quando vi trovate in questo luogo ricordatevi che siamo tutti vincitori, siamo tutti parte di questo mondo meraviglioso e abbiamo la grande opportunità di condividere con il team e gli ospiti tutta la passione e l’umiltà che contraddistinguono il nostro lavoro”

Lara Gilmore e Massimo Bottura applauditi dal pubblico, subito dopo la proclamazione dell’Osteria Francescana come Miglior Ristorante del Mondo e d’Europa 2018 (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

E Bottura: Poco prima di salire sul palco mi è arrivato un messaggio dai ragazzi del Refettorio di Parigi, con un cartello con su scritto ‘Bon Courage!’; persone che non hanno un tetto sopra la loro testa. Tutti stavano facendo festa e gridavano ‘Siamo tutti con te!’. E’ una cosa meravigliosa che abbiamo costruito insieme e non vi deluderò. Userò, useremo, questa visibilità per tutti quanti noi. Per dimostrare che gli chef nel 2018 sono molto più che la somma delle loro ricette e possiamo essere una voce forte che guida il cambiamento. Tutti noi, con i giornalisti, con tutti quelli che si trovano in questa sala, siamo tutti parte della stessa rivoluzione e dimostreremo che possiamo davvero essere una forza di cambiamento per il mondo. L’abbiamo già fatto e continueremo a dimostrare al mondo che possiamo farlo. E ora rock’n’roll e facciamo festa!

Lara e Massimo: una bellissima coppia vincente nel lavoro e nella vita (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Condividono il podio i fratelli Joan, Josep e Jordi Roca del ristorante El Celler de Can Roca di Girona (Spagna) e Mauro Colagreco con il suo Mirazur a Mentone (Francia), a pochi kilometri dal confine italiano. Enorme soddisfazione per Colagreco che vanta origini abruzzesi e due italiani nel suo team di cucina: il napoletano Antonio Buono (co-chef) e il milanese Davide Garavaglia (nel ruolo di saucier).

Lo staff del ristorante Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone, in Costa Azzurra. Gli italiani Davide Garavaglia e Antonio Buono sono il primo e il quinto da sinistra (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

L’Eleven Madison Park di New York di Daniel Humm e Will Guidara, vincitore lo scorso anno, si è classificato al quarto posto, penalizzato dai quattro mesi di chiusura da giugno a settembre 2017, causa lavori di restyling del ristorante. Nota di gran merito alla slovena Ana Ros del ristorante Hisa Franko a Kobarid (Best Female Chef 2017) che da 69ma lo scorso anno si è piazzata al 48mo posto.

Il podio 2018: Osteria Francescana, El Celler de Can Roca, Mirazur (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Grande soddisfazione anche per gli altri tre chef italiani premiati tra i migliori 50 al mondo: Niko Romito del Reale di Castel di Sangro (dalla 43ma alla 36ma posizione)

Niko e Cristiana Romito (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Massimiliano Alajmo de Le Calandre di Sarmeola di Rubano (dalla 29ma alla 23ma posizione)

Massimiliano Alajmo esultante (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Enrico Crippa di Piazza Duomo ad Alba (16ma posizione, una in meno rispetto al 2017).

Vincenzo Donatiello (Maitre e Sommelier a Piazza Duomo) con Enrico e Silvia Crippa (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)
Bottura, insieme a (da sx) Tim Raue, Will Guidara, Joan Roca, Enrico Crippa, Mauro Colagreco, Daniel Humm e Massimiliano Alajmo, la vigilia della cerimonia di premiazione (Foto: alajmobros)

Quanto ai Premi Speciali, sono stati assegnati l’’Elite Vodka World’s Best Female Chef’ (assegnato lo scorso anno alla chef slovena Ana Ros del ristorante Hisa Franko di Kobarid) a Clare Smyth del Core Restaurant di Londra.

Clare Smyth (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Il ‘Diners Club Lifetime Achievement Award’ (assegnato lo scorso anno a Heston Blumenthal e, in passato, al grandissimo Paul Bocuse) a Gastòn Acurio, chef peruviano che, insieme alla sua Pastry chef e moglie Astrid Gutsche, cura il famoso ristorante Astrid y Gastòn di Lima.

Gastòn Acurio (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Il SingleThread di Healdsburg in California (ristorante-bistrot che propone piatti ispirati alla cucina Kaiseki giapponese) è il ristorante ‘One to Watch’ da tenere d’occhio nel 2018 (premio andato lo scorso anno al ristorante Disfrutar di Barcellona).

Il ristorante SingleThread e i suoi titolari, i coniugi Kyle e Katina Connaughton (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Il premio ‘Ferrari Trento Art of Hospitality’ (istituito dal 2016) è stato assegnato al ristorante Geranium di Copenhagen dello chef Rasmus Kofoed (famoso per essere l’unico chef ad oggi ad aver vinto il prestigioso Bocuse d’Or, d’Argent e de Bronze rispettivamente nel 2011, nel 2007 e nel 2005).

Rasmus Kofoed (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Dan Barber, chef proprietario del ristorante Blue Hill at Stone Barns a Pocantico Hills (Stati Uniti), ha vinto lo ‘Chefs’ Choice Award’ 2018.

Dan Barber (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

‘The World’s Best Pastry Chef Award’ 2018 è stato assegnato al francese Cèdric Grolet, Head Pastry Chef de Le Meurice Hotel di Parigi.

Cèdric Grolet (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

L”Highest Climber Award’ 2018 è stato assegnato al ristorante Den a Tokyo, dello chef Zaiyu Hasegawa, che ha scalato ben 28 posizioni in classifica.

Zaiyu Hasegawa (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

‘The Sustainable Restaurant Award’ 2018 è stato assegnato al ristorante Azurmendi dello chef Eneko Atxa, a Larrabetzu (Spagna).

Eneko Atxa (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

L’‘Highest New Entry Award’ 2018 è stato assegnato a Disfrutar, il ristorante di Barcellona (già vincitore lo scorso anno del ‘One To Watch Award’) aperto alla fine del 2014 da tre allievi di Ferran Adrià: Oriol Castro, Mateu Casanas e Eduard Xatruch.

Gli chef, ex allievi di Ferran Adrià, di Disfrutar: Oriol Castro, Mateu Casanas e Eduard Xatruch (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)

Nelle prime 16 edizioni, hanno scalato la vetta più alta 7 volte i catalani (pokerissimo del Bulli negli anni 2002, 2006, 2007, 2008 e 2009 e doppietta del Celler de Can Roca 2013 e 2015), 4 i danesi (tutti col Noma: 2010, 2011, 2012, 2014), 3 gli americani (The French Laundry nel 2003 e 2004 e Eleven Madison Park nel 2017), uno a testa inglesi (Fat Duck 2005) e italiani (Osteria Francescana nel 2016). Tutto questo fino alla cerimonia di ieri sera, un appuntamento che sembra avere riportato indietro le lancette di 20 anni, al periodo in cui la vicina San Sebastian si affermò come centro propulsore della gastronomia contemporanea mondiale. Un embrione da cui si propagarono idee che avrebbero influito in modo più o meno decisivo sulla filosofia dei 50 ristoranti che a Bilbao si sono spartiti ieri sera le nuove posizioni in classifica.

’50Best Talks’ 2018. Gaggan Anand, Eneko Atxa e Joan Roca (Foto: Fine Dining Lovers)

Domenica 17 giugno, a 48 ore dalla cerimonia, si sono svolti i ‘50Best Talks’ all’interno del Basque Culinary Center di San Sebastián, un dibattito con protagonisti sette dei migliori chef del mondo –  Joan Roca, Dan Barber, Clare SmythEneko AtxaChristina TosiGaggan Anand e Paul Pairet – che si sono confrontati sul tema ‘Life Cycle’, il ciclo della vita, dalla produzione al consumo del cibo.

’50Best Talks’: Clare Smyth e Dan Barber (Foto: Fine Dining Lovers)

Oggi è ormai fuori discussione che alcuni dei migliori ristoranti del mondo si stanno impegnando molto nel voler migliorare il sistema alimentare, sensibilizzando i clienti a mangiare piatti a base di prodotti stagionali e, soprattutto, locali, oltre a diminuire il consumo di carne. Il prossimo ‘50Best Talks’ si svolgerà a San Francisco il prossimo 12 settembre e avrà come tema ‘Voices for change championing, a diverse future’.

’50Best Talks’: Christina Tosi e Paul Pairet (Foto: Fine Dining Lovers)

Un evento speciale ha invece caratterizzato la giornata di ieri, lunedì 18 giugno, negli spazi del Guggenheim Museum, dove S.Pellegrino ha organizzato un talk dedicato al cibo e all’arte, nell’ambito del progetto Food meets Art, al quale hanno partecipato gli chef Massimo Bottura e Alain Passard, l’artista portoghese Joana Vasconcelos e il designer-architetto Giulio Cappellini, moderati da Marta Arzak (figlia del celebre chef Josè Maria Arzak, ndr). I quattro protagonisti hanno dato vita ad un dibattito sul legame tra cibo e arte, concentrandosi su due argomenti: il sapore e se gli chef possono essere definiti degli artisti in cucina.

‘Food meets Art’. Da sx: Giulio Cappellini, Alain Passard, Joana Vasconcelos e Massimo Bottura (Foto: Fine Dining Lovers)

Secondo Massimo Bottura, gli chef non sono artisti ma artigiani ossessionati dalla qualità e bisogna sempre scardinare per garantire un futuro nuovo e rendere visibile l’invisibile attraverso la poesia; Giulio Cappellini ha dichiarato che l’unico modo per essere contemporanei è la continua sperimentazione, poiché esistono tantissime cose da fare e da inventare; lo stesso architetto ha inoltre curato il progetto ‘The Journey of Water by S.Pellegrino’ (presentato durante l’ultima Design Week a Milano) che ha coinvolto quattro designer internazionali ai quali è stato chiesto di reinterpretare la celebre bottiglia  S.Pellegrino, alla quale si è ispirato lo chef Josean Alija del ristorante Nerua (all’interno il Guggenheim Museum, ndr) nella preparazione di piatti d’autore, a base di sardine, pere e salsa pil pil,  proposti in occasione dell’evento. Alain Passard è convinto del fatto che il suo ristorante L’Arpège gli abbia salvato la vita, facendogli riscoprire la cucina autentica e la bellezza quotidiana della natura; Joana Vasconcelos, che si ispira alla cucina nel realizzare molte sue creazioni (come gli utensili da cucina), ha affermato che “La cucina è la stanza più affascinante della casa perché contiene una miriade di oggetti che posso usare per la mia arte”.

Lara Gilmore e Massimo Bottura (Foto: The World’s 50 Best Restaurants)
Il nutrito e giovane staff dell’Osteria Francescana brinda alla conquista del primo posto nella classifica dei 50 Best Restaurants, per la seconda volta in tre anni. In prima fila si riconoscono Davide Di Fabio (t-shirt azzurra), Kondo Takahiko (t-shirt bianca), le due colonne di Bottura in cucina e Alessandro Laganà (alle spalle di Kondo), segretario personale di Bottura. Tutti insieme sono l’anima del Miglior Ristorante del mondo e d’Europa! (Foto: Staff Osteria Francescana)

Nell’Anno del Cibo Italiano Massimo Bottura sta riscrivendo la storia della Gastronomia e della Cultura italiana, puntando sull’eccellenza delle materie prime, sui loro produttori e artigiani, sul grande gioco di squadra, sull’arte, sulla responsabilità sociale e, soprattutto, sulla condivisione. Quella condivisione che, da stasera, è più che mai un patrimonio da difendere e diffondere verso i più deboli, gli emarginati, i bisognosi, con l’impegno di tutti gli chef del mondo. Complimenti Massimo! A te e a tua moglie Lara, ma anche a Davide, a Kondo, a Jessica, a Beppe, a Denis, ad Andrea e Luca e a tutto lo staff! Avete fatto molto meglio voi della nazionale di calcio!

www.osteriafrancescana.it            www.foodforsoul.it 

LA CLASSIFICA COMPLETA DEI MIGLIORI 50 RISTORANTI DEL MONDO

  1. Osteria Francescana, Modena (Italia)
  2. El Celler de Can Roca, Girona (Spagna)
  3. Mirazur, Menton (Francia)
  4. Eleven Madison Park, New York (USA)
  5. Gaggan, Bangkok (Thailandia)
  6. Central, Lima (Peru)
  7. Maido, Lima (Peru)
  8. Arpège, Paris (Francia)
  9. Mugaritz, San Sebastian (Spagna)
  10. Asador Etxebarri, Atxondo (Spagna)
  11. Quintonil, Mexico City (Messico)
  12. Blue Hill at Stone Barns, Tarrytown (USA)
  13. Pujol, Mexico City (Messico)
  14. Steirereck, Vienna (Austria)
  15. White Rabbit, Moscow (Russia)
  16. Piazza Duomo, Alba (Italia)
  17. Den, Tokyo (Giappone)
  18. Disfrutar, Barcelona (Spagna)
  19. Geranium, Copenhagen (Danimarca)
  20. Attica, Melbourne (Australia)
  21. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris (Francia)
  22. Narisawa, Tokyo (Giappone)
  23. Le Calandre, Rubano (Italia)
  24. Ultraviolet, Shanghai (Cina)
  25. Cosme, New York (USA)
  26. Le Bernardin, New York (USA)
  27. Boragò, Santiago (Cile)
  28. Odette, Singapore
  29. Alléno Paris at Pavillon Ledoyen, Paris (Francia)
  30. D.O.M. , Sao Paulo (Brasile)
  31. Arzak, San Sebastian (Spagna)
  32. Tickets, Barcelona (Spagna)
  33. The Clove Club, London (UK)
  34. Alinea, Chicago (USA)
  35. Maaemo, Oslo (Norvegia)
  36. Reale, Castel di Sangro (Italia)
  37. Restaurant Tim Raue, Berlin (Germania)
  38. Lyle’s, London (UK)
  39. Astrid Y Gastón, Lima (Peru)
  40. Septime, Paris (Francia)
  41. Nihonryori Ryugin, Tokyo (Giappone)
  42. The Ledbury, London (UK)
  43. Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
  44. Mikla, Instanbul (Turchia)
  45. Dinner by Heston Blumenthal, London (UK)
  46. Saison, San Francisco (USA)
  47. Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
  48. Hiša Franko, Kobarid (Slovenia)
  49. Nahm, Bangkok (Thailandia)
  50. The Test Kitchen, Cape Town (Sud Africa)