Sicilia dolce-amara

Quando parliamo della  Sicilia la nostra mente non può non essere assalita da pensieri forti e da sensazioni dolci-amare. Terra che  non è semplice apprezzare se non la si vive in prima persona, concedendosi alcuni giorni da trascorrere immersi in una realtà mediterranea davvero unica, ricca di arte, cultura, natura, storia, tradizioni, sapori e paesaggi suggestivi che si possono provarevisitando le più belle città siciliane, quali Agrigento, Catania, Caltanisetta, Caltagirone, Enna, Modica, Noto, Palermo, Ragusa, Siracusa, Taormina, Trapani ed ovviamente i meravigliosi arcipelaghi delle isole Egadi ,delle isole Eolie , l’isola di Pantelleria, San Vito lo Capo e Mondello. Qui di seguito vi diamo dei piccoli suggerimenti in merito a cosa visitare e quali specialità assaggiare in alcune di queste interessanti cittadine.

Agrigento, città natale di Empedocle e tra le più prosperose della Magna Grecia, fu un importante centro commerciale e culturale; oggi è sede di due delle manifestazioni caratteristiche della Sicilia che si svolgono nel mese di febbraio, in occasione della bellissima fioritura dei mandorli della zona: la Festa del mandorlo in fioreed il Festival del Folklore. La famosa Valle dei Templi, dove sorgeva la colonia greca di Akragas, è uno dei siti archeologici più celebri al mondo dove si può ammirare l’imponente Tempio della Concordia, eccezionalmente ben conservato poiché l’edificio fu adibito a chiesa per lungo tempo. Il convento trecentesco di San Nicola, invece, ospita il Museo Archeologico Regionale dove poter visitare una delle collezioni più autorevoli di arte greca e romana in Italia: una delle attrazioni è sicuramente il Telamone, una gigantesca colonna portante di otto metri a forma di uomo, proveniente dal Tempio di Giove Olimpico. Un interessante iniziativa culturale del Comune agrigentino è rappresentata dal Parco Letterario dedicato ad un grandissimo autore nativo di Porto Empedocle, vale a dire Luigi Pirandello. Per quanto riguarda le specialità da gustare, consigliamo anzitutto le melanzane al forno con il prezzemolo e il “farsumagru”, cioè un piatto a base di vitello con uova, prosciutto e formaggio.

Agrigento

Catania, importante centro culturale della Magna Grecia al pari di Agrigento, fu ricostruita, dopo una violentissima eruzione dell’Etna che la distrusse nel 1669, in uno squisito stile barocco catanese ad opera del grande architetto Giovan Battista Vaccarini; uno degli edifici normanni risparmiati parzialmente dall’eruzione è il maestoso Castello Ursino, fatto edificare da Federico II. A Catania nacquero Giovanni Verga, il padre del Verismo italiano, ed il famoso compositore d’opera dell’Ottocento Vincenzo Bellini, al quale è dedicato uno dei templi della lirica italiana, il Teatro Massimo; la vivacità culturale della città si manifesta attraverso un’intensa attività teatrale che culmina durante il periodo estivo con il Festival dell’Estate Catanese. Il Museo Civicocustodisce preziosissime testimonianze del mondo classico e varie copie romane di opere di grandissimi scultori greci, mentre nella chiesa di Sant’Agata si può ammirare la famosa statua della santa che viene portata in processione durante quello che viene considerato uno degli eventi religiosi più importanti della Sicilia. Un passaggio obbligato è da farsi in piazza Duomo, dove si erge la celebre Statua dell’Elefante, simbolo della città ed opera del Vaccarini, la quale incorpora un obelisco egizio. Specialità gastronomica catanese è sicuramente la pasta alla Norma, così chiamata in onore dell’opera belliniana, a base di melanzane e ricotta.

Cannoli siciliani

Noto è conosciuta nel mondo per il suo straordinario impianto barocco omogeneo ed unitario; da visitare lachiesa di San Francesco, opera di Vincenzo Sinatra, il Monastero delle Benedettine e l’annessa chiesa di Santa Chiara, opera di Rosario Gagliardi, che introducono alla piazza centrale della città, un autentico gioiello barocco sul quale si allarga la scalinata che porta alla scenografica facciata del Duomo; di fronte a quest’ultimo si trova Palazzo Ducezio, accanto Palazzo Landolina ed il Palazzo Vescovile mentre la piazza è chiusa alla fine dall’imponente facciata di San Domenico. In piazza Duomo è d’obbligo una sosta gastronomica al Caffè Sicilia, dove gustare la sublime tradizione di pasticceria e gelateria cittadina che annovera sorbetti, paste di mandorla, gelatine, frutta candita e bignè; un raffinato tour è sicuramente poi quello che porta alla scoperta delle cantine facenti parte della famosa Strada del Vino della Val di Noto, un itinerario costituito il 12 luglio 2003, che si snoda tra sei comuni della Sicilia Sud Orientale, cinque comuni della provincia di Siracusa (Palazzolo, Avola, Noto, Rosolini e Pachino) ed uno della provincia di Ragusa (Ispica) e che comprende trenta cantine, con l’intento comune di indirizzare i turisti alla scoperta delle risorse che questo territorio offre, nonché di tutelare e promuovere i grandi vini rossi a base di Nero d’Avola ed i grandi bianchi a base di Moscato.  

Siracusa, città d’arte dalle tipiche architetture barocche, fondata nel 734 a.c. dai Corinzi e che ha dato i natali allo scienziato classico Archimede, è sede di un museo di straordinaria importanza, il Museo Archeologico Nazionale, che conserva materiale fondamentale per la conoscenza dell’intera storia della Sicilia. Da visitare assolutamente il Teatro Greco, che insieme a quello di Atene era il più grande dell’antichità; le Catacombe Paleocristiane, le più grandi dopo quelle di Roma; il Museo del Papiro, pianta tipica dell’Egitto e che cresce ancora oggi lungo le sponde del vicino fiume Ciane; infine il complesso delle Latomie, ossia delle grotte e dei cunicoli risalenti al V secolo a.c. utilizzate come prigioni, la più famosa delle quali è l’Orecchio di Dionisio, così chiamata anche dal Caravaggio grazie alla sua particolare acustica, capace di amplificare ogni minimo bisbiglio. Alcune specialità culinarie siracusane sono il “coniglio ‘a stimpirata”, il “biancomangiare di mandorle” ed il “cuccià di Santa Lucia”. Facilmente raggiungibile è poi il paese di Pachino, dove ammirare Palazzo Villa DorataTorre Scibini, una fortificazione tipica, ma soprattutto la caratteristica borgata di Marzamemi con il suo borgo marinaro, l’Oasi di Vendicari e la sua Tonnara, uno dei luoghi più selvaggi della Sicilia, nonché riserva naturale faunistica dal 1984; ovviamente non si può lasciare il paese senza prima aver gustato uno dei piatti tradizionali a base del famoso pomodoro “Pachino”