Cusco si apre come un libro antico. Ogni strada, ogni muro di pietra scolpito dagli Inca, ogni balcone coloniale sembra voler raccontare una storia. Ma c’è un luogo, dietro la grande Plaza de Armas, che custodisce un segreto. Una piazza tranquilla, lontana dal brusio dei turisti, e un portone severo che invita a fermarsi. Qui, come un tempo facevano le novizie che varcavano la soglia del convento, si suona il battaglio. È un gesto semplice, eppure solenne: il segnale che si sta entrando in un mondo diverso, sospeso tra sacralità e meraviglia.
Palacio Nazarenas della catena Belmond non è solo un hotel. È un rifugio dell’anima, un palazzo del XVII secolo che ha accolto religiose, poi conquistatori, e che oggi apre le sue porte ai viaggiatori che cercano il respiro profondo delle Ande senza rinunciare alla bellezza. I chiostri silenziosi, le mura incaiche che reggono ancora l’impianto coloniale, la fontana che canta piano al centro del cortile: tutto qui sembra disegnato per rallentare il passo e lasciare che il tempo scivoli via.
Le 55 suite raccontano anch’esse questa fusione di epoche. Dietro le spesse mura di pietra, le stanze uniscono dettagli secolari a comfort moderni. L’aria stessa è arricchita di ossigeno, per alleviare il mal di montagna e permettere a ogni ospite di respirare senza affanno la magia dei 3.400 metri d’altitudine. Dalle finestre si scorgono tetti rossi, campanili e montagne che sembrano custodire la città in un abbraccio eterno.




La vita qui scorre tra piccoli rituali e grandi scoperte. Ci si abbandona alle carezze della Hypnôze Spa, dove i massaggi andini non sono solo un trattamento ma un incontro con una saggezza antica, pensata per riequilibrare il corpo e la mente. Oppure ci si immerge nella piscina riscaldata all’aperto, l’unica di Cusco: un sogno ad occhi aperti, con il vapore che si solleva dolcemente mentre lo sguardo si perde sull’orizzonte della città imperiale.
E poi c’è la tavola. Al ristorante Mauka, guidato dalla chef peruviana Pía León – premiata come miglior chef donna sudamericana ai 50 Best per il suo ristorante Kjolle a Lima – i sapori delle Ande e dell’Amazzonia vengono reinterpretati con la stessa creatività che l’ha resa celebre nel mondo. Ogni piatto è un viaggio che intreccia biodiversità, memoria e arte, riportando in tavola l’anima profonda del Perù.



Palacio Nazarenas è considerato da anni tra i migliori hotel del mondo, ma forse la sua vera grandezza sta nella capacità di emozionare. È un luogo che non si limita a offrire lusso: accoglie, avvolge, sussurra storie. Qui Cusco non è una città da osservare, ma una presenza viva da ascoltare e da sentire sulla pelle.
Chi varca il suo portone scopre un’esperienza che resta dentro: il silenzio di un chiostro, l’acqua calda di una piscina che sfida l’altitudine, il suono del battaglio che segna l’inizio di un viaggio intimo e irripetibile.
