Melissa Maci è succeduta a suo padre Angelo alla presidenza di Cantine Due Palme, in quel di Cellino San Marco.
In punta di piedi, con garbo ma con le idee piuttosto chiare e chiara visione della complessità dell’esistere: da donna, insomma.
Una donna alla presidenza di una delle cantine più importanti della Puglia – e non solo – che conta più di mille soci per un totale di 3000 ettari vitati e una produzione annua di circa 20 milioni di bottiglie: non capita tutti i giorni, non capita ovunque. Ma in Puglia, per esempio, sì. Emozione da 1 a 100?
“L’emozione è davvero tanta, non saprei quantificarla. Sento molto la responsabilità di questo mandato, di questa che credo sia una tra le sfide più importanti della mia vita. Dovrò dare continuità al lavoro fatto da mio padre cercando di apportare elementi nuovi che possano determinare ulteriore crescita, ma soprattutto continuare a proiettare la stessa nel futuro, al fine di tutelare i nostri soci e i nostri collaboratori che insieme rappresentano circa 1.200 famiglie. Non credo che sia un caso che questa elezione sia avvenuta in Puglia; credo che la nostra regione sia il simbolo della voglia di stupire e far conoscere al mondo i nostri talenti. Conosco molte aziende nelle quali le donne hanno legittimato la loro presenza attraverso la loro preparazione e qualità. La Puglia è una di quelle regioni in Italia che davvero riesce a darti un’opportunità, e sta a te saperla cogliere”.
Cosa porta in dote una donna in un mondo tradizionalmente maschile (e forse anche un po’ maschilista, finora) come quello del vino?
“Agli uomini ho sempre invidiato l’innata capacità di fare squadra per raggiungere un obiettivo comune. È vero, per molto tempo il mondo del vino è stato associato alla dimensione maschile, ma negli ultimi anni molte donne hanno saputo imporre la loro presenza conquistando ruoli chiave nell’amministrare aziende di questo comparto. Per fortuna Due Palme valorizza da sempre il ruolo delle donne, e non è un caso che la nostra azienda vanti un numero di dirigenti del gentil sesso veramente notevole. Io cercherò di portare in dote il coraggio, la sensibilità e il saper ascoltare di noi donne, elementi che ci hanno permesso di conquistare il nostro posto nel mondo”.
Melissa Maci è stata amministratore delegato dell’azienda prima di diventare presidente. Ha dovuto faticare di più per essere credibile in questo mondo, e se sì in cosa?
“Sono una che viene dalla gavetta: ho iniziato come impiegato amministrativo, in Due Palme, e pian piano ho salito ogni gradino ricoprendo il ruolo di direttore generale, amministratore delegato ed infine presidente. Ritengo che la credibilità si conquisti giorno dopo giorno svolgendo il proprio lavoro con tanto amore, passione e continuità”.
Come vivono i produttori una presidenza al femminile?
“Credo che i nostri produttori abbiano dimostrato nel corso di questi trentadue anni di attività che ripongono le loro speranze nella forza delle idee innovative di cui Due Palme è stata da sempre promotrice, e molte di queste idee sono state partorite proprio dalle donne, da anni, ai vertici di questa azienda; il consiglio di amministrazione che mi ha eletto è costituito da produttori maschi”.
In cosa pensa che potrà fare meglio del presidente uscente, suo padre Angelo Maci?
“Angelo Maci è forse una delle icone più rappresentative del panorama vitivinicolo italiano. Grazie alle idee visionarie di mio padre l’imprenditoria agricola salentina è riuscita a compiere un salto di qualità senza precedenti. Sicuramente non sarà facile seguire la strada che ha portato ai suoi successi, ma non è impossibile, soprattutto grazie al supporto di validi collaboratori e ad un consiglio di amministrazione responsabile e coeso. Sono sicura che sarò all’altezza di questo mandato ma, non avendo la sfera di cristallo, aspetterò che siano i posteri ad esprimersi”.
Quella di seguire le orme di suo padre è stata una strada obbligata o una libera scelta?
“Sono cresciuta nel mondo del vino; non c’è un ricordo che non sia legato ad esso. Mio padre non mi ha mai obbligata a seguire i suoi passi, forse perché sapeva che questo è un lavoro che prende la maggior parte di te stesso. Mi sono innamorata di questo mondo sicuramente perché mio padre è stato il primo amore della mia vita, ma soprattutto perché questo mondo mi ha completamente entusiasmata e rapita”.
Tre aggettivi per spiegare il nuovo corso di Cantine Due Palme con Melissa Maci presidente.
“Innovativo, coraggioso, lungimirante”.
Come sarà il futuro del vino italiano e segnatamente pugliese nel mondo? Su cosa puntare per superare il gap che ancora distanzia le etichette italiane da quelle più presenti nell’immaginario enologico collettivo, tipo i francesi?
“Il vino italiano, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante; più volte ha superato quello dei cugini francesi in termini di vendita. Quella francese risulta una produzione di vini molto ancorata alla tradizione, che si incentra su prodotti di alta richiesta e sempre simili a loro stessi, dal tempo della “gloria”. Nei nostri vini, invece, si sente tutto lo stile italiano, l’arte di far fronte ad annate difficili, la capacità innata di essere creativi e sperimentatori in modo da offrire ai consumatori esperienze enoiche che parlino di territorio e diversità: è proprio la diversità che ha reso il made in Italy unico nel mondo. Quanto alla Puglia, non posso che immaginare un futuro roseo per una regione che oggi è riconosciuta universalmente tra le più importanti produttrici italiane”.
Le donne sono tradizionalmente più sensibili ai ritmi e ai cicli della natura. Come Melissa Maci adeguerà Cantine Due Palme alla necessità di rispettare sempre più le istanze ambientali?
“Amiamo definirci “custodi della nostra terra”. Due Palme ha avuto il merito, da sempre, di anticipare i tempi. L’amore per la terra per noi è un valore primario. La tutela dell’alberello è stata la prima azione significativa in una politica di rispetto per l’ambiente. Ne è seguita la scelta di non contaminare i nostri vigneti con diserbanti chimici. Da anni, per esempio, combattiamo la tignoletta con il sistema della confusione sessuale, facendo ricorso ai meccanismi naturali che Madre Terra mette a disposizione dell’uomo. Un investimento che ha un peso importante sul bilancio della cooperativa, ma che ha un feedback impagabile sulla salubrità dell’ambiente e sulla qualità dei prodotti. L’impegno di Due Palme è certificato dal marchio SQNPI, e il logo dell’ape è frutto di numerosi controlli e attenzioni durante tutto il ciclo produttivo. La tutela dell’ambiente, insomma, è per noi è una cosa seria: crediamo nelle tradizioni perché è da esse che discendiamo, e crediamo in un futuro migliore da lasciare ai nostri figli, di generazione in generazione”.
Melissa Maci quando non lavora.
“I miei impegni professionali, purtroppo, non mi permettono di accompagnare e riprendere da scuola i miei figli, e tanto meno di pranzare con loro durante la settimana, pertanto il dopo lavoro lo dedico prima di ogni cosa a loro e al mio compagno Mauro; poi, se ce la faccio, mi ritaglio qualche momento per il fitness oppure per la cura della persona. La cena, per me, è il momento più importante della giornata, perché posso riabbracciare tutti loro; ritrovarsi in famiglia è sicuramente la cosa che mi fa stare meglio e che mi rende felice. Dopo cena, se riesco a farlo, amo concedermi qualche momento di relax guardando qualche film o serie su Netflix, oppure dedicarmi alla lettura…. ma molto spesso la stanchezza predomina su tutto”.
Cosa insegna Melissa Maci ai suoi figli?
“Spesso si pensa che l’educazione dei figli, quando si è molto impegnati nel lavoro, possa essere affidata ad altre figure che affiancano i genitori: io però non ci ho mai creduto. Amo infatti definirmi una mamma chioccia, sempre attenta alla loro educazione che passa attraverso me e il mio compagno e nessun’altra persona. La prima cosa che ho insegnato ai miei figli è stato il rispetto, in primis di se stessi e poi di conseguenza verso gli altri e tutto ciò che li circonda, e poi credere nella forza dei propri sogni, senza chiuderli mai in un cassetto, perché grazie ai sogni si possono raggiungere obiettivi inimmaginabili. In ultimo, e non da sottovalutare, ho preteso da loro l’utilizzo, in famiglia e non solo, di alcune paroline magiche – così definite dal Santo Padre Francesco – come “per favore”, “grazie” e “prego”. Una volta imparate, queste formule per la felicità aprono le porte al mondo”.