L’Hotel Savoy celebra in grande stile i suoi 25 anni

Rocco Forte, icona dell’ospitalità – come ci piace definirlo – ha dato nuova vita alla storica struttura del Savoy con un completo restyling, partito dalle suite e ora culminato nel rinnovamento del Bar Artemisia e del ristorante Irene.

Il ristorante Irene riapre con un nuovo volto che rende omaggio a Lady Forte, madre di Sir Rocco Forte: una donna generosa, impeccabile, custode di una cucina semplice, autentica e profondamente italiana.

Ovviamente, il tutto è firmato dall’inconfondibile tocco dell’Executive Chef del gruppo, Fulvio Pierangelini, che ha completamente ripensato il menù. Ecco cosa ci ha raccontato.

Chef, cosa hai immaginato per il nuovo Bar Artemisia?

“Ho pensato a un luogo, un ambiente e dei cibi che potessero evocare suggestioni antiche, ma anche offrire un pensiero moderno. Con colori degni di un Caravaggio: punti luce e chiaroscuri.”

E per la nuova Irene?

“Per Irene ho immaginato un posto dove si potesse continuare a raccontare la Toscana, le sue stagioni, e soprattutto le mani sapienti delle donne che raccolgono erbe spontanee. Quelle mani ruvide capaci di trasformare una sfoglia in seta. E poi ci sono gli uomini che ci donano prodotti meravigliosi dalla terra, che noi rispettiamo profondamente.

Insomma, continuo la mia storia di rispetto. Nulla di nuovo, forse, ma tutto profondamente sentito.”

Qual è il vero concept?

“Talento, cultura, tecnica, emozione e tanto affetto. Solo l’affetto non basta a cucinare, certo, ma se metti insieme tutti questi elementi… ti posso dire che tutto diventa più semplice.

Io cerco di fare una cucina che entri nell’anima più che nel corpo – o almeno ci provo. Me lo conferma il fatto che, a quindici anni dalla chiusura del mio ristorante, le persone ancora mi fermano emozionate. Vuol dire che qualcosa di importante l’ho lasciato.

Non mi sono mai chiesto cosa dovevo cucinare, ma solo cosa volevo cucinare.”

C’è un piatto a cui sei particolarmente affezionato?

“Non vorrei sembrare presuntuoso, ma sai, a Picasso dicevano: ‘Perché i tuoi quadri costano così tanto se li fai in cinque minuti?’ E lui rispondeva: ‘Ci ho messo cinque minuti, ma dietro ci sono trent’anni di esperienza’. Lo stesso vale per me. Un piatto lo posso fare anche in cinque minuti, ma sono cinquant’anni che cucino.”

Passando al Bar Artemisia, la nuova cocktail list porta la firma di una vera celebrità della mixology: Salvatore Calabrese, l’inventore del celeberrimo “Negroni Svegliato”.

Nato dalla sua passione per la moka – che porta sempre con sé nei suoi viaggi – questo cocktail nasce da un’idea geniale: sostituire l’acqua con il vermouth.

Conosciuto come “The Maestro”, Calabrese è una delle figure più influenti nel panorama della mixologia contemporanea. Ex Presidente della United Kingdom Bartenders’ Guild, da oltre quarant’anni crea drink nei migliori hotel, club privati e cocktail bar del mondo. Le sue creazioni sono amatissime anche dal jet set internazionale, tra famiglie reali e celebrità. Autore di best-seller e collezionista di liquori antichi, ha coniato il concetto di liquid history, per rendere omaggio alle gocce vintage e raccontarne le storie.

Nel 2023, è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per il suo contributo eccezionale all’industria dell’ospitalità e alla promozione della cultura italiana nel mondo.

Insomma, è il momento perfetto per fare un salto al Savoy, nel cuore di Firenze.