In principio erano gli spot. Belle immagini, voci fuori campo, slogan. Poi è arrivato qualcosa di più profondo. Un’intuizione audace, quasi poetica: raccontare la Turchia attraverso il linguaggio delle dizi, le celebri serie TV turche che hanno conquistato milioni di spettatori nel mondo. E trasformare quei racconti in un invito al viaggio.
Un viaggio che oggi ha (anche) il volto magnetico di Engin Akyürek, protagonista di Istanbul My Love, e la voce nuova di una strategia che sceglie le emozioni come bussola. Il Ministero del Turismo turco ha deciso di affidare la sua immagine non a un testimonial qualunque, ma a un linguaggio narrativo vivo, emozionale, coinvolgente. E lo ha fatto con intelligenza strategica e consapevolezza culturale, creando due campagne promozionali che parlano il linguaggio dell’immaginario.
Perché è lì che nasce il desiderio di partire: in una scena, in uno sguardo, in una frase che resta.
Le serie TV come volano turistico: un soft power emozionale
Da Istanbul a Buenos Aires, da Belgrado a Casablanca, le dizi turche sono diventate un ponte narrativo tra la Turchia e il mondo. Non solo fiction: strumenti potenti di soft power, esportazioni culturali a costo contenuto, emozioni tradotte in flussi turistici reali.
Secondo uno studio accademico turco (Nuroğlu, 2016), già nel 2013 il 31% dei turisti arabi e balcanici dichiarava di aver scelto la Turchia come meta proprio dopo aver visto una serie TV turca. Un dato confermato da altri studi (Akdu & Akın, 2016), che identificano nella combinazione di valori culturali, bellezze naturali e storie emozionanti il segreto del successo. Le dizi sono diventate un passaporto simbolico: chi le guarda, sogna quei luoghi. Chi sogna, prima o poi, parte.
Il legame tra fiction e promozione turistica non nasce oggi. Le serie turche, fin dai loro esordi, hanno mostrato un’attenzione meticolosa ai luoghi: non solo sfondi, ma veri e propri coprotagonisti. Dalle viste sul Bosforo alle case in pietra di Mardin, da quelle in legno dell’Egeo ai palazzi ottomani di Istanbul, ogni ambientazione è supportata da una fotografia ricercata, per una narrazione che si arricchisce di tradizioni, riti, tavole imbandite.
E tutto questo non come semplice cornice, come “luogo del ciak”, ma come parte integrante del racconto. I paesaggi, le tradizioni, la cucina turca: tutto partecipa alla storia, ne segue il respiro, ne accompagna l’evoluzione.
È proprio qui che la promozione diventa efficace: perché non è mai esplicita, ma evocativa. Entra nello spettatore in modo silenzioso, e ci resta. Genera empatia, curiosità, desiderio. Come confermano anche gli studi accademici, questo tipo di rappresentazione emozionale ha fatto delle dizi un inconsapevole (ma potentissimo) veicolo turistico.
Go Türkiye: quando la strategia si fa racconto
Su questa consapevolezza si fonda la nuova visione promozionale del portale turistico ufficiale Go Türkiye, che ha prodotto due campagne straordinarie. E senza dubbio efficaci.
La prima, intitolata Antalya Gambit, è un thriller romantico ambientato nella splendida cornice della Riviera turca, con Kaan Urgancıoğlu e Meryem Uzerli come protagonisti. La seconda – e qui il battito accelera, scusate – è Istanbul My Love: dieci episodi da tre minuti, una miniserie elegante, moderna, visivamente magnetica. E un protagonista d’eccezione: Engin Akyürek, in coppia con Afra Saraçoğlu.
“Istanbul My Love”, una dichiarazione d’amore alla città

Sofisticata, ironica, sentimentale. Istanbul My Love è una dichiarazione d’amore alla città attraverso una storia che mette in dialogo il destino e l’algoritmo. Afra Saraçoğlu interpreta una brillante imprenditrice convinta che l’amore possa essere programmato con l’AI. Engin Akyürek è Tan, un uomo d’affari di successo che ha chiuso da tempo il proprio mondo emotivo. I due si incontrano e si sfidano: tre appuntamenti per dimostrare se l’amore può davvero essere generato da una formula. Ma, come in tutte le storie ben scritte, il cuore disobbedisce.
La serie è girata interamente a Istanbul, tra luoghi iconici e atmosfere sospese: dal Palazzo Çırağan a Galataport, dal Centro Culturale Atatürk a Karaköy, fino al Bosforo, Taksim e Beyoğlu. Un itinerario sentimentale e sensoriale, dove ogni scena diventa cartolina, e ogni emozione invito al viaggio.
Engin Akyürek e l’amore ai tempi dell’algoritmo

C’è un volto che dà forma al dubbio, al desiderio, all’imprevisto. È quello di Engin Akyürek. Con la sua presenza magnetica, la voce profonda, l’intensità che non ha bisogno di enfasi, Akyürek si conferma – ancora una volta – straordinario nel vestire ruoli moderni, capaci di abitare la contemporaneità senza perdere spessore emotivo.
Nel personaggio di Tan si mescolano diffidenza e desiderio, logica e intuizione. E nel suo sguardo – che scivola tra i luoghi iconici di Istanbul – lo spettatore ritrova una verità difficile da dire: non si può spiegare l’amore. Ma lo si può sentire.
Accanto ad Akyürek, Afra Saraçoğlu illumina la scena con un’eleganza sottile: il suo personaggio, fragile e risoluto insieme, incarna le contraddizioni più vere dell’amore contemporaneo.
La regia di Ozan Açıktan accompagna questo viaggio con eleganza visiva, lasciando che siano le emozioni a costruire la narrazione.
Antalya, Istanbul, e una nuova grammatica per il turismo

La stessa logica narrativa è alla base anche di Antalya Gambit, con due volti molto amati a livello internazionale: Kaan Urgancıoğlu e Meryem Uzerli. Ambientata ad Antalya, tra aste d’arte e misteri, la serie intreccia romanticismo e tensione.
In entrambi i casi, la scelta degli attori non è affatto casuale: si tratta di interpreti con un fandom globale e un profilo internazionale consolidato.
Engin Akyürek è stato il primo attore turco a ricevere una nomination agli International Emmy Awards (2015), per il leggendario ruolo del commissario Ömer Demir nella serie Kara Para Aşk (Black Money Love), oggi considerata un classico del genere.
Kaan Urgancıoğlu ha vinto un Emmy nel 2023 per Yargı, confermandosi uno degli attori turchi più riconoscibili a livello mondiale.
Afra Saraçoğlu, giovanissima, è già in grado di trainare un pubblico vastissimo con ogni suo progetto — basta uno sguardo ai milioni di follower che la seguono su Instagram per capirne la portata.
Meryem Uzerli, attrice pluripremiata e dall’allure internazionale, vanta doppia cittadinanza (tedesca e turca) ed è diventata celebre grazie a Muhteşem Yüzyıl, la lunga e amatissima serie su Solimano il Magnifico.
Go Türkiye ha scelto di parlare al pubblico mondiale usando un linguaggio che il mondo conosce già: quello delle storie. E lo ha fatto scegliendo grandi professionisti.
Dalle fiction alla realtà: turismo 4.0 (e milioni di visualizzazioni)
Istanbul My Love e Antalya Gambit non sono semplici spot, ma narrazioni seriali con milioni di visualizzazioni su YouTube. L’utente non è più un destinatario passivo, ma uno spettatore coinvolto, incuriosito, emozionato.
Questa strategia segna un cambio di paradigma: non si promuove più un territorio, si racconta un’esperienza. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: aumento della visibilità internazionale, crescita dell’attrattività culturale.
In un’epoca in cui l’attenzione è volatile, la Turchia ha deciso di parlare al cuore. Non con spot, ma con storie. Non con slogan, ma con emozioni. E ha scelto non a caso, con Istanbul my love, un interprete che sa cosa significhi raccontare senza dire troppo, abitare i silenzi, restare nell’anima dello spettatore.
Engin Akyürek non interpreta solo un ruolo: è parte del paesaggio emotivo di Istanbul. Un ambasciatore inconsapevole, perfetto.
E forse, per molti, Istanbul My Love sarà l’inizio di qualcosa. Di un viaggio, di un sogno, di una storia.

La miniserie completa Istanbul My Love è visibile sul canale YouTube ufficiale di Go Türkiye, con sottotitoli in diverse lingue.
Fonti bibliografiche:
• Nuroğlu, Elif. Turismo delle serie TV: quanto le serie TV turche influenzano la decisione dei turisti del Medio Oriente e dei Balcani di visitare la Turchia? (2016).
• Akdu, Uğur – Akın, Mehmet Halit. Gli effetti di film e serie TV sulla preferenza delle destinazioni turistiche (2016).
