Il nuovo Gramsci

Ha riaperto in una veste rinnovata, con due consulenze e una collaborazione di prestigio

È una veste completamente nuova quella de Il Gramsci, storico locale di Torino, che ha riaperto sabato 10 luglio, con le consulenze dello chef Luca Zecchin, dell’esperto di farine e panificazione Fulvio Marino e con la collaborazione di Birra Baladin, sulle ceneri di quella che fu l’insegna precedente, in via Antonio Gramsci 12A. Il rinnovo dell’immagine, giocato sulle tinte mastice, tortora e oro, è stato curato dall’architetto Marco Gennaro su volontà della nuova proprietà, Marco Ceresa, già titolare a Torino di Ruràl e della pizzeria 3 Spicchi Gambero Rosso Libery.

Abbiamo approfittato della chiusura forzata del lockdown per trasformare le sale del locale, rinnovandolo e cambiandone completamente l’aspetto” ha dichiarato Marco Ceresa. Lo stesso cambio di direzione si percepisce anche su due fronti: la cucina e la pizzeria. “La filosofia della nostra proposta gastronomica” ha detto lo chef Luca Zecchin “sposa ingredienti di qualità e tecnica, in piatti che diventano unici per concretezza, gusto e fantasia”. Dello stesso parere è l’esperto di farine Fulvio Marino: “ho sentito fin da subito la voglia di prendere parte a un progetto con persone che stimo fortemente, per di più in una città che amo come Torino, potendo lavorare con le farine della mia famiglia”.

La nuova proprietà, Marco Ceresa, già titolare a Torino di Ruràl e della pizzeria 3 Spicchi Gambero Rosso Libery.

LA RISTRUTTURAZIONE

I lavori hanno interessato il rifacimento della cucina, che è stata completamente ripensata e ampliata, portando la sua superficie a 60 mq. Al suo interno, oltre agli ambienti dedicati alla preparazione dei piatti dello chef Luca Zecchin, si trova uno spazio dedicato alla produzione delle pizze, realizzate dai pizzaioli Michele Colaianni, meglio conosciuto come Micky, Davide Porceddu e studiate in collaborazione con Fulvio Marino.

La sala, il cui stile industrial chic si ispira alle atmosfere del Grande Gatsby, è stata rinnovata sia nella struttura originaria, sia nei colori, ora più luminosi rispetto al passato. Tortora, mastice e oro, sono le tinte dominanti del locale, che si ritrovano in tutti gli angoli della sala e nelle finiture, creando un fil rouge continuo che determina il carattere del nuovo corso de Il Gramsci. Ci sono i tavoli in gres con cromie che rimandano al mondo dei metalli, dei ferri ossidati e delle ruggini, a contrasto con i dettagli raffinati in oro. Ci sono le sedie in pelle finemente lavorate, il pavimento in effetto COR-TEN e i preziosi inserti in color ottanio e rame, incastonati in un’elegante carta da parati. Il contrasto tra le linee più nette e quelle meno rigide dialoga con il gioco di consistenze che si ritrova nei piatti, dove la croccantezza si alterna alla morbidezza, dando vita a interessanti scenari gastronomici.

Sono circa settanta le sedute all’interno del locale e venticinque quelle situate all’esterno. Qui, nel dehors su via Gramsci, primeggiano legno, vetro e nero, il colore scelto per gli eleganti ombrelloni. Grande attenzione è stata data allo studio illuminotecnico, elemento fondamentale per garantire a tutte le ore del giorno e della sera un perfetto confort. Le lampade a led sono state installate in modo tale da poter creare scenari sempre diversi in base alle condizioni della luce, agli eventi o ai momenti della giornata.

LA CONSULENZA DELLO CHEF LUCA ZECCHIN

A guidare la nuova offerta gastronomica de Il Gramsci è Luca Zecchin, chef del ristorante 1 Stella Michelin Guido da Costigliole a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo. Per il progetto Il Gramsci, lo chef ha studiato un menu focalizzato su piatti di tradizione piemontese, con ispirazioni mediterranee e internazionali. “Il Gramsci rappresenta per me un nuovo terreno di sfida, in cui portare la mia esperienza fuori dai confini ai quali sono abituato” ha dichiarato lo chef. “Proprio per questo, il tutto diventa ancora più stimolante”. Nella carta, i clienti possono scegliere tra antipasti tradizionali, come il Vitello tonnato secondo la tradizione delle Langhe, e ricette di stampo contemporaneo, come il locale Poke con un po’ di Piemonte. C’è spazio anche per gli amanti della pasta frescae per il risotto, proposto in una versione con succo di pomodoro e insalata di calamari nani. Tre sono le proposte di carne e due di pesce tra i secondi, mentre i dolci sono caratterizzati da una linea tradizionale e in costante aggiornamento. Per chi volesse farsi guidare dallo chef Luca Zecchin, è disponibile un menu di quattro portate per sperimentare un viaggio dal gusto contemporaneo. A pranzo, invece, l’offerta si compone di dieci piatti in costante aggiornamento, tra antipasti e piatti principali.

Firma la carta del nuovo Il Gramsci, Luca Zecchin, chef del ristorante 1 Stella Michelin Guido da Costigliole a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo

FULVIO MARINO E LA SUA PIZZA ESCLUSIVA

Dopo un periodo di affiancamento con lo staff de Il Gramsci, Fulvio Marino, mugnaio ed esperto di lievitati, ha dato vita a una pizza su misura per il nuovo corso del locale torinese. “Abbiamo studiato e affinato un impasto esclusivo a lunga maturazione con due farine biologiche del Mulino Marino. L’impasto viene fatto maturare 24 ore con una bassa percentuale di lievito di birra, necessaria come starter”. Otto sono le pizze tonde, che giocano sulle farine e sulle lievitazioni e sono caratterizzate da una cottura a 400°C, che conferisce un cornicione ben lievitato e asciutto e una fragranza unica. I pizzaioli sono l’esperto Michele Colaianni conosciuto come Micky, torinese classe ’72 che si occupa di panificazione dal 1989, e il giovane Davide Porceddu.

l’esperto Michele Colaianni conosciuto come Micky, torinese classe ’72 che si occupa di panificazione dal 1989, sfornerà le pizze

LA CARTA DEI VINI E DELLE BIRRE

Completa le novità del locale una carta dei vini e delle birre appositamente pensata per accompagnare gli ospiti in una nuova esperienza di gusto. La selezione dei vini, curata dal maître e sommelier Alessio Modica, parla una lingua internazionale, con proposte piemontesi, alcune etichette francesi – su tutte gli champagne – e argentine. Sulle birre, invece, si è optato per la collaborazione con Birra Baladin, il birrificio di Piozzo (CN) noto per aver scritto un nuovo capitolo della scena artigianale italiana, e su Menabrea, il birrificio più antico dell’intera nazione.